Bracconiere 'stanato' nella notte: a tradirlo un richiamo perfetto

Nella notte scorsa, agenti della Polizia Provinciale,durante un servizio antibracconaggio, hanno sorpreso una persona impegnata nella cattura di uccelli selvatici migratori mediante l'utilizzo di reti verticali e richiami acustici elettromagnetici. È stato proprio il canto ritmico e ripetitivo delle diverse specie di turdidi - tra cui tordo sassello -, riprodotto dall'impianto acustico elettromagnetico ad attirare l'attenzione degli agenti di Polizia Provinciale, i quali, guidati dai canti particolarmente intensi - l'impianto acustico era dotato di amplificatore del suono - hanno individuato il luogo dove era stato approntato un vero e proprio impianto di cattura abusivo.

Tra i filari di un frutteto erano posizionate delle reti tipo "Bresciana" di circa tre metri di altezza e per uno sviluppo orizzontale di circa 40 metri. Gli uccelli migratori attirati dai richiami, scendono all'interno dell'area e rimangono intrappolati nelle reti. Gli agenti sono rimasti in osservazione a pochi metri dall'impianto e alla fine hanno colto sul fatto la persona mentre estraeva dalle reti un esemplare catturato.

Tale illecito è sanzionato penalmente - con ammenda e sospensione della licenza di caccia - dalla legge 157/92 sull'attività venatoria, che vieta espressamente l’esercizio dell'uccellagione e l'utilizzo di richiami acustici elettromagnetici, in quanto rendono le catture tanto cospicue da far diventare tale pratica una fonte di guadagno illecito che alimenta, in modo non sostenibile dalle popolazioni selvatiche, il commercio di avifauna.

Gli agenti di Polizia Provinciale hanno quindi informato la Procura della Repubblica ed hanno sequestrato penalmente le reti ed il richiamo acustico elettromagnetico.