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Cronaca Cervia

Bracconieri in azione a Pisignano e Lido di Savio: stanate due persone

In due diversi interventi di antibracconaggio a Pisignano e a Lido di Savio, la Polizia Provinciale ha sorpreso due persone impegnate nella cattura di uccellini mediante l'utilizzo di reti verticali

In due diversi interventi di antibracconaggio a Pisignano e a Lido di Savio, la Polizia Provinciale ha sorpreso due persone impegnate nella cattura di avifauna selvatica migratoria mediante l'utilizzo di reti verticali e richiami vivi delle specie tordo bottaccio e merlo in un caso, richiami acustici elettromagnetici nell'altro, utilizzati allo scopo di richiamo per l'avifauna selvatica oggetto di cattura (turdidi).

Sono proprio tre le specie di turdidi (tordo bottaccio, tordo sassello e cesena) ad essere le prede preferite dagli "uccellatori" . Il motivo è essenzialmente uno: la loro cattura illegale è fortemente remunerativa perché finalizzata al commercio illecito dei richiami vivi ad uso venatorio.

Ecco perché nel periodo della migrazione, che coincide con l'arrivo dell'autunno, gli "uccellatori" sono così interessati alla loro cattura , tanto da trascorrere intere notti insonni. Il flusso migratorio è prevalentemente notturno, di conseguenza anche l'attività illecita di cattura avviene durante la notte e si protrae fino alle prime luci dell'alba.

Questi volatili raggiungono l'Italia provenendo dal nord - nord est Europa (Scandinavia e Russia) e dopo aver compiuto un volo di migliaia di chilometri raggiungono stremati le nostre coste con il bisogno primario di riposare e alimentarsi. Per soddisfare queste esigenze utilizzano siepi naturali e frutteti per fortuna ancora diffusi nelle nostre campagne.
Le tecniche di cattura utilizzate sono sempre le stesse: all'interno di un frutteto o attorno ad una siepe sono approntate diverse reti illegali (lunghe fino a 40 metri e alte fino a 3 metri, del tutto invisibili ed impossibile da individuare dagli uccelli in volo). Gli esemplari selvatici sono attirati dai canti dei richiami, che possono essere "richiami vivi" cioè esemplari della stessa specie precedentemente catturati e detenuti in piccole gabbie, o canti registrati emessi da impianti acustici elettromagnetici con amplificatore del suono.

L'illecito è sanzionato penalmente (con ammenda e sospensione della licenza di caccia) dalla legge 157/92 sull'attività venatoria. E' considerato un reato particolarmente grave perché diretto alla cattura di un numero indiscriminato di volatili e può comportare il decesso di specie protette (un uccello aggrovigliato nella rete a causa delle temperature rigide della notte se non viene immediatamente liberato non può resistere per più di un'ora).

La Polizia Provinciale sta impegnando personale e mezzi per contrastare questo fenomeno. Non è semplice individuare gli impianti abusivi, che possono essere dislocati un po' ovunque nelle campagne, per cogliere i bracconieri in flagranza di reato. Nei due casi sopracitati la Polizia Provinciale ha informato la Procura della Repubblica ed ha sequestrato  le reti ed il richiamo acustico elettromagnetico.

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