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Cronaca

Un nucleo di cervi a rischio estinzione e 2000 nuovi alberi nella Pineta di Classe: il progetto di Ca' Giansanti

L'area ospiterà un recinto faunistico per l’introduzione in cattività di 10‐15 esemplari di cervo della Mesola, un cervo che rischia di scomparire. Un nucleo di cervidi è già stato realizzato a Punta Marina

Nuova vita a Ca' Giansanti, area di proprietà comunale ubicata all'interno della pineta di Classe, dove verrà introdotto anche un nucleo di cervi in cattività. La riqualificazione della zona è infatti tra le compensazioni previste per il progetto di comparto di sviluppo Ponticelle, due impianti di trattamento rifiuti - la piattaforma polifunzionale Hea e la piattaforma bio-recupero Eni Rewind localizzato nell’area di Ponticelle - tra il polo chimico e il complesso artigianale delle Bassette. In questo modo si gestiranno fino a 60mila tonnellate all'anno di rifiuti prodotti dalle attività ambientali e dalle attività produttive, comprese quelle del territorio. Ciò porterà alla cessazione definitiva dell'attività della piattaforma di trattamento rifiuti 'Centro Hasi' di Hera sulla Romea.

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2000 nuovi alberi

Nei giorni scorsi infatti la Giunta ha approvato lo schema di convenzione per il progetto compensativo. Per procedere alla piantumazione dei nuovi alberi, prima verranno eseguiti interventi riguardanti la rimozione o demolizione delle vecchie strutture e opere dell'ex centro avifaunistico, quali voliere, tettoie in fibrocemento e recinzioni; un intervento per le quali le società Eni Rewind ed Hea verseranno un contributo al Comune di Ravenna di 634mila euro circa. Dopodichè verranno piantumate 2000 piante - 500 frassini ossifilli e pioppi bianchi, 550 querceti termofili e 950 pini domestici.

I nuovi arbusti sono volti a compensare le emissioni di Pm10 e Nox e quindi ad assorbire la CO2 prodotta dai nuovi impianti. Qualora le aree prescelte nella zona di Ca' Giansanti non fossero sufficienti ad accogliere tutti gli alberi previsti dall'accordo, in funzione della futura destinazione d’uso delle stesse, in accordo con il Comune di Ravenna è stata individuata un’ulteriore area in prossimità dell’abitato di Fosso Ghiaia, potenzialmente idonea ad ospitarli, anche in riferimento ai futuri programmi di riqualificazione ambientale che l’amministrazione comunale intende avviare.

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La planimetria degli interventi di compensazione

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Un nucleo di cervi della Mesola

L’area di Ca' Giansanti è situata all’interno della pineta di Classe, immediatamente a sud del Fosso Ghiaia e in adiacenza alla zona umida dell’Ortazzo, su una superficie complessiva di circa 11 ettari. Storicamente è stata utilizzata come centro avifaunistico per la riproduzione di fagiani “pronto‐caccia” da parte dell’Aris, l’Azienda Regionale per l’Incremento della Selvaggina, istituita con una legge del 1977 dalla Regione Emilia‐Romagna, con lo scopo di attuare il ripopolamento faunistico e ittico del territorio regionale, ai fini dell’esercizio venatorio e della pesca ricreativa. Le Aris furono soppresse nel 1993. Successivamente le strutture furono rilevate da un Centro Privato per la Produzione di Selvaggina, noto come Azienda Ex Aris.

L'area, nelle intenzioni dell’Ente Regionale per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po, del Comune di Ravenna e dei Carabinieri Forestali ‐ Comando Ufficio Territoriale per la Biodiversità Punta Marina, dovrebbe essere destinata in futuro a ospitare un recinto faunistico per l’introduzione in cattività di 10‐15 esemplari di cervo della Mesola (Cervus elaphus italicus), una sottospecie del cervo autoctona del Bosco della Mesola, nel ferrarese. Un cervo che in passato era presente anche nel ravennate, così come in tante altre zone d'Italia, mentre ora l'unico nucleo rimasto è appunto quello del Bosco della Mesola. Si tratterebbe quindi di un progetto sperimentale di monitoraggio, osservazione e tutela del cervo della Mesola.

"Il piano nazionale redatto da Ispra per la sopravvivenza di questa specie prevedeva due opzioni - spiega Massimiliano Costa, direttore del Parco del Delta del Po - La prima, quella di trovare aree in natura che fossero sufficientemente lontane da quelle in cui si verifica la presenza del cervo nord-europeo, con il quale il cervo della Mesola si accoppia (motivo per cui i cervi della Mesola "puri" sono rimasti pochissimi, ndr); la seconda quella di creare dei nuclei in cattività, dei recinti in cui conservare alcuni animali per evitare che questa sottospecie scompaia. Un nucleo è già stato realizzato a Punta Marina ad esempio, e un altro verrà realizzato appunto nella pineta di Classe. I cervi, naturalmente, sono tenuti recintati separati dai daini, in quanto diversamente sarebbero in competizione per le risorse".

Veduta aerea della zona di Ca' Giansanti
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