rotate-mobile
Cronaca

Cagnoni a processo per la multa 'accartocciata': cambia il capo d'imputazione, tutto da rifare

Il dermatologo avrebbe prima innescato una discussione con l'automobilista che aveva allertato la Municipale, poi avrebbe chiesto agli agenti di togliergli la multa

L'attesa sentenza - non tanto attesa come quella del processo che lo vede imputato per l'omicidio della moglie Giulia Ballestri, nel caso che sta tenendo col fiato sospeso tutta la città - alla fine non è arrivata. Gli atti infatti, come riportano i quotidiani locali in edicola giovedì, sono stati restituiti al Pubblico ministero affinchè possa riqualificare il capo d'imputazione, ovvero non resistenza ma oltraggio a pubblico ufficiale.

Matteo Cagnoni mercoledì è tornato in aula per una denuncia per rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale della Polizia municipale, risalente al 10 gennaio 2014 quando un'agente notificò la multa al dermatologo ravennate: la poliziotta aveva spiegato di essere stata chiamata insieme a un collega in via Cattaneo (dove Cagnoni aveva lo studio medico) in quanto alcune automobili parcheggiate davanti a dei passi carrabili bloccavano l'uscita di un veicolo: tra queste quella del medico. Secondo il racconto della vigilessa, Cagnoni avrebbe prima innescato una discussione con l'automobilista che aveva allertato la Municipale, poi avrebbe chiesto agli agenti di togliergli la multa, dicendo anche che aveva conoscenze al comando e aggiungendo che avrebbe fatto una segnalazione perchè i due poliziotti non indossavano il cappello. Poi la reazione improvvisa: Cagnoni, racconta l'agente, prese la multa dal parabrezza, la accartocciò  e la lanciò all'interno della vettura della Municipale. I due poliziotti, a quel punto, chiesero al dermatologo di fornire le proprie generalità, cosa che Cagnoni rifiutò di fare allontanandosi poi in auto e rischiando di colpire la vigilessa, come lei stessa racconta.

Mercoledì, in Tribunale, il giudice Federica Lipovscek ha spiegato che il gesto del medico rappresentò una minaccia nei confronti dei vigili, ma allo stesso tempo non ha ravvisato in tale gesto il requisito della violenza. Gli atti sono così stati restituiti al Pm e la sentenza è saltata: in sostanza, si ricomincerà dà da capo. Il processo per l'omicidio di Giulia Ballestri, invece, riparte venerdì.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cagnoni a processo per la multa 'accartocciata': cambia il capo d'imputazione, tutto da rifare

RavennaToday è in caricamento