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Cronaca

Calano i dipendenti di Ausl Romagna no-vax sospesi dal lavoro: ma nel ravennate sono ancora 39

I lavoratori sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid

Sono 140 i dipendenti di Ausl Romagna che al 28 febbraio hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anticovid e che, in seguito a questa scelta, sono stati sospesi dal lavoro. Si tratta di 130 lavoratori di comparto e 10 della dirigenza, oltre a 9 convenzionati.

In particolare, nel Ravennate si tratta di 33 lavoratori di comparto, 4 della dirigenza e due convenzionati (per un totale di 39 sospesi); nel Cesenate 23 lavoratori di comparto, 2 della dirigenza e 1 convenzionato (per un totale di 26 sospesi); nel Forlivese 28 lavoratori di comparto, zero della dirigenza e 5 convenzionati (per un totale di 33 sospesi); nel Riminese 46 lavoratori di comparto, 4 della dirigenza e 1 convenzionato (per un totale di 51 sospesi).

I lavoratori sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid. La percentuale dei sospesi sul totale degli operatori con obbligo vaccinale è inferiore all'1% in tutti gli ambiti territoriali: in particolare 0,7% nel Ravennate e nel Cesenate, 1% nel Forlivese e 0,9% nel Riminese.

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