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Cronaca Faenza

Carabinieri nel ruolo di professori: "Per combattere il bullismo è importante che se ne parli"

"Il bullismo - afferma Marella - va tenuto sotto osservazione anche fra gli studenti “più piccoli”, infatti rispetto al passato il fenomeno è cambiato molto perché siamo passati da quello “classico” di tipo fisico e verbale siamo passati al cyberbullismo"

Negli ultimi tempi anche nel faentino si sono verificati episodi di bullismo nelle scuole e nelle strade, tra ragazzi di tutte le età e di varia estrazione sociali, testimonianza del fatto che spesso gli adolescenti ricorrono ad insulti, offese, minacce fino a veri e propri “scontri” fisici, per sentirsi superiori o parte integrante del gruppo. Molti comportamenti tipici del fenomeno vengono spesso considerati delle semplici “bravate”, ma in realtà configurano fattispecie di reato che spesso, per la loro gravità, sono addirittura procedibili d’ufficio. Per questo motivo, la Compagnia Carabinieri di Faenza ha iniziato, anche per l’anno scolastico in corso, un percorso di formazione della “cultura della legalità” che prevede un calendario di incontri didattici fra l’arma e gli studenti che toccheranno nei prossimi giorni tutte le scuole medie e superiori del faentino, inoltre non mancheranno anche conferenze presso le scuole elementari rivolte alle classi 5^ con visite guidate alle caserme dell’arma.

Venerdì mattina il comandante della Compagnia di Faenza, il capitano Cristiano Marella, ha incontrato gli studenti di una classe 3^ dell’istituto professionale “persolino-strocchi” di faenza per illustrare, anche mediante la proiezione di lastrine e filmati significativi, i temi del “bullismo” e del “cyberbullismo”. a seguire, è stato il tenente Carmelo Carraffa, comandante del nucleo operativo e radiomobile, a parlare dello stesso tema ai giovanissimi alunni di una classe del primo anno. "Anche quest’anno l’arma dei carabinieri sta investendo molto sul progetto di formazione della cultura della legalità, concentrando l’attenzione sui fenomeni legati al bullismo, sia sotto il profilo del contrasto ma soprattutto su quello della prevenzione. quest’anno intendiamo approfondire soprattutto il tema legato ai rischi del web e sull’uso dei social network visto che proprio il cattivo utilizzo di queste forme di comunicazione sempre più “gettonate” fra i giovani, può portare ad episodi di cyberbullismo, che possono anche avere, come è tristemente accaduto, epiloghi molto gravi”, afferma il capitano Marella.

"Il bullismo - continua Marella - va tenuto sotto osservazione anche fra gli studenti “più piccoli”, infatti rispetto al passato il fenomeno è cambiato molto perché siamo passati da quello “classico” di tipo fisico e verbale siamo passati al cyberbullismo. C'è anche il bullismo “rosa”, che è quello meno fisico ma più psicologico. Il messaggio che portiamo nelle scuole, rivolto non solo agli studenti ma anche a insegnanti e genitori, ha l’obiettivo di far capire a tutti che ognuno deve fare la propria parte, soprattutto bisogna “rompere” il muro di omertà degli “spettatori” cioè quelli che pur sapendo, restano in silenzio. per contrastare il bullismo l’importante è che se ne parli”. 

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