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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Matteucci: "Carcere per i reati più gravi. Contrario all’indulto e all'amnistia"

Per il sindaco, "la detenzione in carcere deve essere limitata ai reati più gravi mentre vanno incrementate le pene alternative, le pene pecuniarie e interdittive, gli strumenti risarcitori e conciliativi"

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, elogia la direttrice del carcere di Ravenna, Carmela Di Lorenzo. Arrivata alla casa circondariale di Port'Aurea nell'agosto del 2009, ricorda il primo cittadino, " per prima cosa diede finalmente attuazione, dopo due anni, alla mia ordinanza che definiva gli interventi minimi indispensabili dal punto di vista igienico-sanitario". Quindi, prosegue il sindaco, "ha creato un “clima interno”  più normale".

"Ha realizzato belle iniziative con il Ravenna Festival e per Natale, con la festa per i figli dei detenuti - aggiunge Matteucci -. E poi la bella esperienza di “Dante in carcere”". Il sindaco sottolinea che Di Lorenzo "ha  “raddrizzato” il rapporto con il mondo esterno al carcere e con i volontari". Ma non è tutto rose e fiori: Matteucci evidenzia "il problema del sovraffollamento dei detenuti, delle drammatiche carenze di organico, della fatiscenza delle strutture. Vedremo se il nuovo  Governosarà in grado di affrontare questa situazione".

Secondo il primo cittadino, "l'Italia ha bisogno di  una riforma della giustizia civile, amministrativa e penale. La riforma della giustizia deve produrre l’accorciamento dei tempi medi delle sentenze, la modernizzazione dei tribunali, la riduzione dei riti e la certezza di esecuzione della pena. Va affrontata la scandalosa questione delle condizioni di vita nelle carceri: la riforma della Bossi-Fini e della Giovanardi, la riforma della custodia cautelare, l’implementazione di sistemi alternativi alla detenzione".

Per il sindaco, "la detenzione in carcere deve essere limitata ai reati più gravi mentre vanno incrementate le pene alternative, le pene pecuniarie e interdittive, gli strumenti risarcitori e conciliativi". Matteucci si dice "contrario all’abolizione dell’ergastolo, cosa di cui ogni tanto si parla: per uno come Totò Reina non riesco a immaginare una pena più  indulgente. Il contrasto della criminalità deve investire molto  sull’effettività della pena. Sono anche contrario all’indulto e all'amnistia".

"Pensare di affrontare il problema dello svuotamento delle carceri con un provvedimento di clemenza ogni sette anni trasformerebbe questo strumento eccezionale in una sorta di condono mascherato, risolvendo l’emergenza carceraria soltanto per qualche mese e senza garantire ai territori e ai Comuni di impostare progetti di reinserimento per evitare la recidiva", conclude il primo cittadino.

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