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Cronaca

Sistema penitenziario: il carcere di Ravenna a rischio chiusura

“In Italia il numero di strutture penitenziarie è esorbitante - commenta Bruno-, in Emilia-Romagna è la casa circondariale di Ravenna che potrebbe essere interessata a medio termine da queste dismissioni”.

Ravenna è l’unica struttura sul territorio regionale che potrebbe essere coinvolta dal piano a medio-lungo termine di chiusura degli istituti con meno di 100 detenuti. Questa tra le principali novità che riguardano l’Emilia-Romagna emerse nel corso dell’incontro, “molto utile e ricco di buoni propositi”, tra i vertici del sistema penitenziario nazionale e i Garanti regionali dei detenuti, tra cui la Garante delle persone private della libertà personale dell’Emilia-Romagna, Desi Bruno, mercoledì a Roma. “In Italia il numero di strutture penitenziarie è esorbitante - commenta Bruno-, in Emilia-Romagna è la casa circondariale di Ravenna che potrebbe essere interessata a medio termine da queste dismissioni”.

èer avere un Garante nazionale dei detenuti, riporta Bruno dopo l’incontro, “bisognerà attendere ancora qualche mese, speriamo si concluda tutto entro la fine dell’anno, il regolamento di attuazione della legge è in vigore ufficialmente”: con lui, in concerto con tutti i Garanti territoriali, il Dap si confronterà per trovare la soluzione a numerosi problemi di carattere generale sollevati. Fra tutti, i contratti per il vitto e il sopravitto, l’autorizzazione ai colloqui individuali per i collaboratori organici degli Uffici dei garanti, i trasferimenti che interrompono il trattamento, un numero maggiore di telefonate e schede e gli interventi su situazioni limite in alcune aree del territorio, come la questione banconi divisori per i colloqui.

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