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Cronaca

Carenza di infermieri in ospedale, più di 60 in quarantena. Manzoli (RiC): "Misure dell'Ausl insufficienti"

La mancanza di personale infermieristico all’ospedale di Ravenna, già cronica, è stata aggravata dai numerosi contagi causati dal Covid-19 tra il personale sanitario

La mancanza di personale infermieristico all’ospedale di Ravenna, già cronica, è stata aggravata dai numerosi contagi causati dal Covid-19 tra il personale sanitario. "Da una discussione con il sindacato di settore NurSind, abbiamo appreso che gli infermieri attualmente in quarantena per contagio da Covid-19, nei reparti chiave, sono almeno 60, a cui vanno aggiunti oss e medici e tutto il personale assente perché a casa con figli in quarantena o situazioni assimilabili - spiega il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli - In questa condizione gli operatori rimasti al lavoro devono sopperire a queste mancanze, con un inevitabile esaurimento delle energie psico-fisiche dovuto a turni massacranti e a situazioni strutturali che rendono complesse le attività quotidiane. Una condizione di lavoro normale è la base per poter dare un servizio di buona qualità alle utenze presenti in ospedale".

Nelle case di riposo - dove si sono verificati dei focolai con alto numero di positivi al Covid-19 anche tra gli operatori - è stato emesso un bando per infermieri che volontariamente volessero andare a prestare servizio in queste strutture (lasciando scoperto il proprio posto in ospedale). "Non avendo avuto il riscontro che l’azienda si aspettava da tale bando, adesso si cerca collaborazione a titolo volontario tra gli infermieri pagati in Prestazioni Orario Aggiuntive, che prestano tale servizio oltre l’orario di lavoro - continua il consigliere d'opposizione - Se, da una parte, aiutare le case di riposo direttamente in loco permette di non affollare l’ospedale con un numero elevato di malati ad alta complessità assistenziale e positivi al Covid-19, dall’altra si creano altri deficit di personale in ospedale e, nel caso di chi presta servizio nel proprio tempo libero, si aggiunge il rischio di trasmissione diretta nei luoghi di lavoro abituale. È purtroppo evidente che dal termine della cosiddetta “prima ondata” le misure prese da Ausl Romagna sono state insufficienti, tanto da portare alle carenze descritte. Gli interventi principali sono stati il prolungamento dei contratti a termine di 36 mesi (si tratta di personale già operante in azienda quindi non di personale in aggiunta) a ottobre e a novembre la mobilità in entrata da altre aziende verso Ausl Romagna. I prossimi interventi saranno il reclutamento di tutti gli infermieri laureati nella sessione di laurea di dicembre (si tratta comunque di personale privo di esperienza lavorativa) e ormai solo a gennaio 2021 l’uscita di un bando di concorso pubblico per l’Ausl Romagna per infermieri (ma il concorso deve ancora essere bandito)".

"Abbiamo quindi pensato fosse utile interrogare il sindaco, con delega alla salute pubblica, affinché riferisca con urgenza i termini entro cui gli infermieri partecipanti al bando di gennaio 2021 potranno esser assunti e se crede siano necessarie misure immediate per sopperire alle carenze sopracitate - conclude Manzoli - Abbiamo anche chiesto garanzia (o la sua opinione) che le misure prese nelle ultime settimane siano realmente sufficienti a garantire condizioni di lavoro normali agli infermieri anche in una, molto probabile, cosiddetta “terza ondata"". La risposta al question time avverrà martedì pomeriggio direttamente in consiglio comunale.

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