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Cronaca Cervia

Caro bollette, Cervia va controcorrente e lascia accesi i lampioni: "Sono tutti a led, risparmiamo il 73%"

Si è valutato anche di predisporre l'accensione degli impianti di riscaldamento per tutti gli edifici comunali - uffici, scuole e impianti sportivi - il 7 novembre

Anche Cervia corre ai ripari contro il caro bollette. La Giunta comunale, dopo un'attenta analisi dei vari aspetti che riguardano la vita in città, ha deciso una serie di misure per fronteggiare la crisi energetica che stiamo vivendo a livello globale. Si è valutato di predisporre l'accensione degli impianti di riscaldamento per tutti gli edifici comunali - uffici, scuole e impianti sportivi - il 7 novembre. Restano esclusi asilo nido e casa di riposo, dove i riscaldamenti sono già in funzione. La razionalizzazione della gestione calore prevede negli edifici comunali le temperature previste dalle normative nazionali.

Le luci dell’illuminazione pubblica, invece, rimarranno attive: "Questa decisione scaturisce dalla volontà di continuare a favorire l’economia e le aziende di una località costiera come la nostra - spiega il sinaco Massimo Medri - La Giunta può dare questa risposta al territorio anche grazie ai vantaggi registrati con il Project financing che, dal 2019, ha permesso di riqualificare l’intero impianto di illuminazione pubblica con la sostituzione di tutte le lampade con armature a led, che consentono un risparmio energetico del 73,5% all’anno (pari a 4.148.477 kWh)".

Per comprendere meglio: il costo della componente energia per gli impianti non riqualificati sarebbe di almeno due milioni e mezzo di euro all’anno, mentre con gli impianti riqualificati è di circa 680mila euro all’anno, con un risparmio quindi di oltre un milione e 800mila euro, come attestato dai dati della relazione redatta dagli uffici tecnici comunali e da Hera Luce. Nella stessa relazione si valuta che, al netto delle spese per istallare orologi e programmare gli orari di spegnimento dell’impianto per 3 ore notturne per tre mesi, il risparmio sarebbe di circa 15.000 euro, cifra non significativa all’interno del Bilancio comunale.

In linea con tutti Comuni della costa, inoltre, le luminarie per le festività natalizie dovranno avere un basso impatto sui consumi e funzionare con impianti a led (i costi saranno a carico degli organizzatori degli eventi). Potranno rimanere accese dal 3 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023. Altre misure di razionalizzazione e risparmio potranno essere adottate nelle prossime settimane, previa attenta valutazione delle condizioni meteo e della situazione in generale.

"Siamo tutti consapevoli che stiamo vivendo un momento complicato e difficile a causa della crisi energetica, come dimostrano le sofferte ma opportune decisioni di molti Comuni della nostra Provincia - continua Medri - Ognuno di noi è chiamato a fare sacrifici e soprattutto a mettere in atto azioni responsabili per attuare forme di risparmio e di conservazione delle risorse energetiche. Come indicato all’interno del Coordinamento provinciale, come amministrazione abbiamo esaminato molto attentamente, insieme alla Direzione operativa e ai tecnici comunali, le varie situazioni sulle quali possiamo incidere e abbiamo valutato di non spegnere l’illuminazione pubblica, in quanto il rapporto costo/benefici non giustifica lo spegnimento. Diverso il discorso per la gestione calore, dove abbiamo deciso di adottare misure che da un lato ci consentano un risparmio e dall’altro permettano comunque alle persone di poter vivere, lavorare e frequentare gli spazi pubblici”.

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