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Cronaca

Caro bollette, il Comune di Ravenna riduce l'orario di accensione dei lampioni

L'assessore: "Stiamo valutando la possibilità di sostituire i punti luce che ancora sono alimentati attraverso sistemi più tradizionali ed energivori con nuovi punti a led"

Anche il Comune di Ravenna sta affrontando il tema dell’aumento del costo delle materie prime energetiche. “Si tratta – dichiara l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – di una questione che riguarda trasversalmente tutto l’ente e sulla quale tutti i servizi stanno facendo riflessioni approfondite, con l’obiettivo di coniugare risparmio ed efficienza. Per quanto riguarda la pubblica illuminazione, uno dei settori maggiormente coinvolti, intendiamo mettere in campo diverse azioni, finalizzate da un lato ad ottimizzare i costi e dall’altro a rendere servizi migliori. Ad esempio stiamo valutando la possibilità di sostituire i punti luce che ancora sono alimentati attraverso sistemi più tradizionali ed energivori con nuovi punti a led. Naturalmente un intervento come questo comporterebbe un investimento significativo, che però sarebbe compensato dai risparmi energetici che ne deriverebbero, e quindi occorrerà una attenta riflessione sul bilanciamento più opportuno tra costi e benefici”.

Nel frattempo la giunta ha deliberato una lieve rimodulazione e riduzione delle ore di funzionamento degli impianti di illuminazione pubblica - non si arriva al 2,6 per cento in meno delle ore totali di funzionamento - salvaguardando la soglia stabilita dalla Regione Emilia Romagna per un livello di illuminazione che garantisca standard adeguati di servizio e sicurezza. L’attivazione di questa riprofilazione degli orari di accensione e spegnimento degli impianti di illuminazione pubblica partirà a metà aprile e per ora è prevista fino alla fine dell’anno, per consentire al Comune di valutare il risparmio economico relativo ai costi dei consumi energetici sulla base delle modifiche tariffarie legate al prezzo dell’energia. Il monte ore passerà dalle attuali 4.106 a 4.000 ore annue. Per minimizzare al massimo i possibili effetti di tale riduzione verranno stabiliti differenti slittamenti degli orari di accensione e spegnimento, così da sfruttare maggiormente i periodi di luce giornaliera nel periodo estivo (slittamenti più lunghi) rispetto al periodo autunnale e primaverile (slittamenti più corti).

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