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Cronaca

Caro vita, Ravenna sul podio delle città coi rincari più alti: ecco quanto spenderà in più ogni famiglia

L'Istat ha reso noti i dati dell'inflazione di luglio delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150mila abitanti. In base a tali numeri, l'unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia

Ravenna sempre più cara. L'Istat ha reso noti i dati dell'inflazione di luglio delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150mila abitanti. In base a tali numeri, l'unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. E tra le città con l'aumento più alto c'è, purtroppo, anche Ravenna, al sesto posto con un'inflazione pari al +8,8%: in pratica ogni famiglia ravennate avrà una spesa aggiuntiva annua media di 2127 euro l'anno. Più care anche le assicurazioni auto, con Ravenna "in testa" alla classifica regionale.

La classifica di città e regioni

In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città - con più di 150 mila abitanti - più care c'è Bolzano dove l'inflazione annua, pari a +10% - la più alta d'Italia - si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2658 euro. Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,5% determina un incremento di spesa pari a 2486 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Milano, dove il +8,1% genera una spesa supplementare pari a 2199 euro annui per una famiglia tipo.
 
Per quando riguarda le regioni, in testa alla classifica delle più 'costos' c'è il Trentino, con un'inflazione annua pari a +9,7%. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del +7,7% implica un'impennata del costo della vita pari a 2001 euro. Terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1946 euro. L'Emilia-Romagna si piazza quinta, con un'aumento del +7,9% e una spesa maggiore di 1879 euro.

Dati negativi in tutta Italia

Dall’Istat arrivano dunque solo conferme negative sull’inflazione, con i prezzi a luglio in crescita dello 0,4% rispetto al mese di giugno e del 7,9% su luglio 2021 (+8% il dato annuo rilevato a giugno). ll dato definitivo di luglio evidenzia un rallentamento dei prezzi dei beni energetici ma questo non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli alimentari lavorati, dei beni durevoli e non, dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996. In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Prezzi alimentari in aumento del +9,1% da luglio 2021

Accelerano sempre di più rispetto a luglio 2020 i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) ma anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,4% a +8,7%). Rispetto a giugno 2022, invece, risultano in calo i prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,3%) mentre quelli dei trasporti sono aumentati (+1,6%). Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche i prezzi a luglio sono cresciuti dello 0,3% su giugno e del 10% su luglio 2021. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo, ossia i prezzi al netto degli energetici e degli alimentari freschi.

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