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Cronaca Alfonsine

Anziani e poveri nella casa famiglia chiusa senza riscaldamento: arriva Striscia la Notizia

Il sindaco: "Abbiamo cercato come servizi sociali di reperire una soluzione nell'immediato per questi ospiti, attualmente sistemati in una struttura a Lugo"

Le telecamere di Striscia la Notizia nei giorni scorsi hanno fatto tappa ad Alfonsine per occuparsi del caso della ex casa famiglia 'Fatima'. A settembre 2019 la casa famiglia per anziani, già oggetto di ordinanza di sospensione dell'attività, venne chiusa da Polizia locale e Ausl Romagna, dopo che avevano constatato come la stessa fosse ancora in attività e ospitasse al suo interno 7 anziani. Già allora vennero constatate irregolarità nella documentazione gestionale ed emerse che la struttura non disponeva più della fornitura di gas di rete (distaccata dall’ente gestore da alcuni mesi, ma veniva utilizzata una bombola in condizioni inidonee). 

Eppure, come hanno svelato le telecamere di Striscia, a più di un anno di distanza al suo interno erano ancora presenti degli ospiti in stato di difficoltà. A ricostruire la vicenda è Evan Servidei, il proprietario dell'immobile: "Due anni fa abbiamo affittato la seconda casa di mio padre a una signora per attività di casa famiglia per anziani. Poi, nel novembre 2019, lei ha smesso di pagare l'affitto. Finalmente nell'estate 2020 abbiamo ottenuto lo sfratto esecutivo dal Tribunale". A causa del Covid, però, lo sfratto non viene eseguito (il 'Milleproroghe' ha infatti bloccato l'esecuzione degli sfratti per morosità fino al 30 giugno 2021), "ma per l'Ausl la casa famiglia non esiste piu", spiega la giornalista di Mediaset nel servizio.

"Nel frattempo, però - continua il proprietario - il figlio della signora che gestiva la casa famiglia ha ottenuto il permesso da parte del Tribunale, per motivi di salute, di trascorrere le sue giornate nella casa in questione, e da quel momento non se n'è più andato". E nell'abitazione, spiegano da Striscia, l'uomo "si è messo a ricevere anche ospiti nella casa senza riscaldamento". La giornalista interpella gli stessi ospiti: "Purtroppo abito qua. E' una cosa indecente", dice uno di loro. "Non paghiamo l'affitto, lui ci ha tirati qua con l'inganno per non perdere la casa, poi ci tratta come animali", aggiunge un altro. E sono gli stessi ospiti che permettono alla giornalista di entrare in casa. "Se non venivamo qua, lui si trovava da solo e il padrone con giusta ragione lo avrebbe mandato via, mentre con persone dalla salute precaria è più difficile", spiega uno degli anziani. Perchè state ancora qua, domanda la giornalista? "E dove andiamo?", risponde lui.

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Ben diversa la situazione secondo l'uomo in questione, che sopraggiunto all'abitazione - senza concedere alle telecamere di entrare nella struttura - spiega: "Questa è una casa normale, ci è stato staccato il gas ma viene attaccato domani pomeriggio". "Ho fatto un esposto al Tribunale di Ravenna, che è stato immediatamente archiviato - conclude il proprietario della casa - Ho presentato querele per allacciamenti abusivi alla casa e una volta sono entrato dal cancello aperto e mi sono beccato una querela, che corrisponde a un decreto penale di condanna per oltre 10mila euro, a cui ovviamente mi sono opposto".

"Il servizio è stato molto chiaro - commenta interpellato da RavennaToday il sindaco Riccardo Graziani - L'attività di casa famiglia era stata sospesa per mancanza di requisiti, poi era stata revocata l'autorizzazione a svolgere l'attività dopo un accesso dell'Ausl sempre perchè non c'erano più i requisiti. Con l'intervento di Striscia si è appreso che loro hanno prospettato che ci fosse una potenziale conflittualità tra questo soggetto e le persone che erano ospitate e ci è stato riferito dalla redazione, per cui abbiamo cercato come servizi sociali di reperire una soluzione nell'immediato per questi ospiti, attualmente sistemati in una struttura a Lugo. Il problema è che non sono cittadini nostri, ma provengono da altri Comuni: noi abbiamo provveduto nell'immediato all'emergenza, ma anche intrapreso un percorso con i servizi sociali di quei Comuni per trovare una soluzione definitiva a queste persone, residenti nel modenese e di età compresa tra i 62 e i 76 anni. Si tratta, infatti, di un compito attribuito al comune di residenza che in questo caso non è Alfonsine. Credo che l'amministrazione si sia mossa per quello che poteva fare".

"Non posso, come evidente, entrare nel merito delle condotte attribuite al soggetto occupante l’immobile e degli aspetti più propriamente giudiziari della vicenda - continua Graziani in un post pubblicato martedì mattina su Facebook - Anche se capisco bene il disappunto della proprietà a fronte della impossibilità di poter fruire dell’immobile: e lo comprendo sia umanamente che, come avvocato, professionalmente. Si tratta di aspetti rientranti nelle competenze dell’Autorità giudiziaria (cui, come ovvio, il Comune non può sostituirsi), peraltro in un contesto anomalo quale quello dell'epidemia (attualmente sono sospese le esecuzioni dei provvedimenti di rilascio degli immobili fino al 30 giugno 2021); ma l'ordinamento vigente rende, in alcune circostanze, irragionevolmente lunghi certi procedimenti. E ciò al di là della professionalità e abnegazione messe in campo dagli operatori del settore Giustizia (magistrati, cancellieri, ufficiali giudiziari, forze dell’ordine etc) nel loro quotidiano lavoro. Comunque, per quanti chiedessero conto dell’attività dell’amministrazione in ordine a questa vicenda, credo che, avendo la pazienza di leggere questo, qualche risposta si possa trovare".

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