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Cronaca

Boicottaggio turistico per la mattanza di daini, Confcommercio: "Provincia, ora basta"

Confcommercio chiede alla Provincia di bloccare la mattanza dei daini per non danneggiare turisticamente le attività turistiche. La discutibile scelta della Provincia di procedere con l'eliminazione dei daini rischia di provocare un grave danno economico

Confcommercio chiede alla Provincia di bloccare la mattanza dei daini per non danneggiare turisticamente le attività imprenditoriali del territorio. La discutibile scelta della Provincia di procedere con l'eliminazione dei daini dalla pineta di Classe sta suscitando la preoccupazione degli operatori economici, che temono il boicottaggio turistico.

Spiega Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio: “In questi giorni stanno arrivando alle istituzioni, ai gruppi consiliari e alle organizzazioni regionali di categoria, in primis a Federalberghi, centinaia di mail con cui si sta attivando una campagna di disincentivazione a trascorrere un periodo di vacanza presso il nostro territorio. Questa singolare forma di protesta, che si sta alimentando in maniera virale, contrasta la delibera della Provincia di Ravenna per l’abbattimento dei daini della pineta di Classe. Delibera che lo ricordiamo non ha tenuto conto delle richieste che da più parti si stavano avanzando per una diversa collocazione degli ungulati, evitandone l’uccisione”.

“Non possiamo far finta di nulla - afferma Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna - perché l’immagine negativa che si vuole proporre può danneggiare uno dei principali territori turistici della regione. Per questo motivo riteniamo che i rappresentanti dell’amministrazione provinciale debbano verificare nuove soluzioni e, laddove fosse possibile evitare l’abbattimento degli animali che fanno parte del patrimonio pinetale già fortemente offeso dall’incuria e dalla subsidenza, debbano essere perseguite”.

“Il Comune di Ravenna - prosegue Mambelli - farebbe bene a muoversi celermente attivando immediatamente una campagna informativa verso tutti coloro che hanno preso parte alla protesta, affinché possano avere gli elementi per capire come le scelte politiche non debbano incidere sul lavoro di tanti imprenditori che hanno dedicato tutto il loro impegno a rendere più accogliente e turisticamente attrezzato il territorio e che probabilmente nemmeno condividono, come loro, le scelte della Provincia. Capiamo il risentimento di queste persone, ma francamente non ce la sentiamo di non avallare silenziosamente questa forma di protesta che rischia di metter e a repentaglio così tanti posti di lavoro”.

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