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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Caso daini, animalisti presentano ricorso contro gli abbattimenti

Il ricorso è stato proposto dalle associazioni 'Vittime della caccia', 'Earth', 'Animal Liberation' ed e' supportato dall'associazione 'Clama Ravenna', da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e da privati cittadini.

E' stata impugnata davanti al Tar dell'Emilia-Romagna la delibera della Provincia di Ravenna, che ha dato via libera all'abbattimento di 67 daini della pineta di Classe perchè considerati un danno per l'agricoltura e un pericolo per la circolazione stradale. Il ricorso è stato proposto dalle associazioni 'Vittime della caccia', 'Earth', 'Animal Liberation' ed e' supportato dall'associazione 'Clama Ravenna', da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e da privati cittadini.

La richiesta formalizzata dagli avvocati Massimo Rizzato e Francesco Damiani e' quella di una sospensiva del provvedimento che nelle ultime settimane ha creato tante polemiche con un lungo braccio di ferro in pineta tra cacciatori autorizzati e animalisti arrivati da varie regioni d'Italia per impedire l'abbattimento degli animali.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni: "Si esprimono condivisione e solidarietà alle associazioni che dopo un susseguirsi d’ iniziative atte a impedire l’uccisione dei daini nella nostra pineta,  si sono rivolte al Tribunale amministrativo regionale per ottenere la sospensiva cautelare. Confidiamo sulla decisione dell’organo di giurisdizione amministrativa poiché riteniamo – a ragione – che l’ intera questione sia stata gestita dall’Amministrazione provinciale di Ravenna con eccessiva  rapidità e ingiustificata caparbietà, avendo messo in luce, peraltro, una serie di questioni lasciate sostanzialmente immobili per molti anni".

"La Provincia, infatti, istituzionalmente preposta a compiti di natura faunistica, avrebbe dovuto monitorare gli esemplari di daini presenti nella pineta di Classe, vigilare con la massima attenzione predisporre una progettazione idonea per limitare la proliferazione di questi ungulati. Osservazione critica che, peraltro, è stata avanzata nei confronti dell’ente di piazza dei Caduti dallo stesso Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra, il quale non esita riguardo il programma di gestione del daino redatto con urgenza all’ultimo momento (12 novembre), a esprimere forti perplessità all’uso dell’immuno contraccezione per limitare la crescita di questi animali", continua Spadoni.

"In altre parole la Provincia ha preso in mano la questione all’ultimo momento e tutto d’ un tratto, con ingiustificata irremovibilità, ha assunto la decisione dello sterminio, nonostante una parte del Consiglio provinciale a cominciare dal sottoscritto, si sia adoperato per bloccare con una sorta di moratoria presentata attraverso un ordine del giorno, la decisione assunta. Confidiamo dunque sull’espressione  di parere del Tribunale amministrativo affinché la giunta provinciale  assuma orientamenti diversi rispetto a quelli acquisiti con eccesiva arroganza", conclude il consigliere provinciale.
                                      

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