Caso tamponi, scoppia la polemica. "Attese di 4 ore senza nemmeno poter andare in bagno"
Il consigliere comunale Alvaro Ancisi: "Non è un'organizzazione da paese civile. Gli stessi problemi già segnalati lo scorso febbraio"
Quattro ore in fila per fare un tampone. Chiusi in auto e senza toilette. Il tema ora è destinato a finire sui banchi del consiglio comunale. Il consigliere Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna-Polo civico popolare) promette battaglia e attraverso un'interrogazione chiederà spiegazioni al sindaco. Secondo il gruppo consiliare è un caso che non doveva più verificarsi: in quanto gli stessi problemi erano già stati portati alla luce lo scorso febbraio, quando numerosi cittadini avevano lamentato code di due ore e mezza. Ora il quadro è ulteriormente peggiorato.
A far scattare sull'attenti il consigliere Ancisi è una segnalazione che è giunta da una sua parente, arrivata al drive del Pala de Andrè non solo ha dovuto affrontare quattro ore di estenuanti code come tutti gli altri cittadini, ma si è ritrovata anche nella condizione di non poter avere a disposizione un servizio igienico. "Il 29 dicembre, una mia zia settantenne ha subìto un’estenuante lunga fila al Pala de André per fare il tampone molecolare. Vaccinata con tre dosi, ma con sintomi sospetti da alcuni giorni, si è recata con la propria auto al drive-in poco prima delle 14, dietro prenotazione del proprio medico di base. I volontari della Protezione civile, impiegati nel gestire l'elevatissimo traffico di auto, non erano in grado di fornire informazioni sui tempi di attesa e c’erano persone esasperate dalla lunga attesa ed anziani e genitori con bambini stanchi e irrequieti".
Vista la lunga attesa la signora ha chiesto la disponibilità di poter usare un Wc, ma non c'erano bagni a disposizione degli utenti: "L'unico bagno presente è riservato al personale sanitario e nemmeno la Protezione civile può utilizzarlo - è la segnalazione -, gli stessi uomini della Protezione civile hanno lamentato di non poter urinare per ore e ore".
Secondo Ancisi si tratta di una situazione non dignitosa a due anni dall'inizio della pandemia. E pone una serie di domande al sindaco, anche a fronte del fatto che gli stessi contenuti erano già stati presentati in un'interrogazione lo scorso 26 febbraio: "Allora le attese erano di due ore e mezzo. Possibile che non sia stata prevista una toilette a disposizione dei cittadini soggetti al tampone, come pure del personale in servizio? Perché non ripiegare su qualche toilette chimica all’aperto, di quelle che si installano facilmente nei festival e nelle sagre di quartiere?”.