rotate-mobile
Cronaca Castel Bolognese

Vittima dell'alluvione, il racconto straziante del vicino: "Abbiamo provato a salvarlo, ma non ci siamo riusciti"

"Abbiamo provato ad abbattere le inferriate della finestra del bagno, sul lato della casa. Lui stesso ci aveva detto di provare da quella finestra. Purtroppo non ci siamo riusciti"

Più pesante delle scene di devastazione causate dall’alluvione e dai volti di chi stremato continua a spalare il fango nella ricerca di qualche collegamento con il proprio passato da salvare. E più struggente delle lacrime e dei racconti di chi ha vissuto sulla propria pelle momenti di terrore, il salvataggio in gommone o in elicottero c’è soltanto la sequenza degli attimi di un dramma.

Quello di Giordano Feletti, classe 79enne ritrovato senza vita a Faenza, e di Giamberto Pavani, 75enne originario di Ferrara ma residente in via Marzari a Castel Bolognese, sono storie diverse unite da un unico tragico destino. Il corpo di Feletti è stato trovato senza vita in un giardino di via Della Valle, in un punto a qualche centinaio di metri da via Fratelli Bandiera, dove si è verificata la rottura dell’argine del Fiume Lamone (un’altra nel centro cittadino è in via Renaccio). Il corpo riverso per terra, irriconoscibile a causa del fango che ne ha reso difficile la prima identificazione.

Pavani invece è stato trovato dai soccorritori nell’ambito delle ricerche dei dispersi all’interno della propria abitazione, che purtroppo è stata sommersa dall’acqua. Nella via, che si sviluppa in discesa, ci sono i segni dell’acqua arrivata a circa tre metri di altezza nel punto più basso. La finestra laterale dell’abitazione presenta segni di scasso. Si tratta di infruttuosi tentativi di forzare le grate della finestra del bagno messi in atto da alcuni vicini di casa per tentare di salvarlo nella notte in cui l’acqua del Senio ha raggiunto l’abitato di Castel Bolognese.

“Una vicina gli aveva detto di uscire di casa, ma lui non ne aveva voluto sapere”, racconta uno dei vicini. Nel bel mezzo della notte però “voleva scappare, ha urlato, non riusciva ad aprire più la porta blindata. Le serrande elettriche erano bloccate perché non c’era più elettricità, così io e mio cugino ci siamo fatti dare un piccone da un artigiano e raggiungendo l’abitazione quasi a nuoto, perché l’acqua era già molto alta, abbiamo provato ad abbattere le inferriate della finestra del bagno, sul lato della casa. Lui stesso ci aveva detto di provare da quella finestra. Purtroppo non ci siamo riusciti”.

Col sopraggiungere di altra acqua dal fiume, il vicino racconta di avere avvisato nuovamente i soccorsi: “C’era un vigile su una camionetta. Ci ha raggiunto ed ha avvisato con la radio altri soccorritori. Dopo un po’ è arrivato un gommone, ma non sono riuscito a vedere se lo avessero recuperato. Mi porterò per sempre dentro quei momenti, io sono ancora sotto shock”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vittima dell'alluvione, il racconto straziante del vicino: "Abbiamo provato a salvarlo, ma non ci siamo riusciti"

RavennaToday è in caricamento