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Cronaca

"Non aprire un ristorante a San Lazzaro", polemica dopo i consigli di Barbieri a Cavolini. La sindaca: "In periferia si coltiva l'eccellenza"

L'ex concorrente di Masterchef ha spiegato di essere intenzionato ad aprire un ristorante a San Lazzaro di Savena. Ma chef Barbieri ha contestato la scelta: "Devi andare in centro, non in periferia vicino al cimitero"

"La provincia crea dipendenza, se non ci sei nato non lo puoi capire", cantavano qualche anno fa gli Zen Circus. Eppure chef Bruno Barbieri la provincia la conosce bene, essendo nato a Medicina (paese del bolognese di 16mila abitanti) e avendo lavorato per tanti anni, tra gli altri, nel celebre ristorante dello chef Igles Corelli 'Trigabolo' di Argenta, nel ferrarese. Quindi i suoi consigli all'ex concorrente di MasterChef Cristiano Cavolini, che negli ultimi giorni hanno fatto il giro del web, potrebbero da un lato risultare borghesi e altezzosi, dall'altro invece celare tanta consapevolezza.

Qualche giorno fa Cavolini, concorrente dell'undicesima edizione di MasterChef originario della provincia di Ravenna, è stato protagonista insieme al suo ex giudice di una puntata di "A lezione con chef Barbieri", programma collaterale di MasterChef Magazine in cui lo chef bolognese dà lezioni di cucina. Durante la puntata, Barbieri ha chiesto novità a Cavolini sulla propria vita lavorativa, che ha spiegato di avere iniziato a fare lo chef a domicilio. "Ma non dovevi aprire un ristorante?", gli ha domandato il giudice. E in effetti Cavolini aveva raccontato di essere intenzionato ad aprire un locale tutto suo anche in un'intervista a RavennaToday. "Si, sto valutando di aprire a San Lazzaro" (di Savena, paese di 32mila abitanti a una decina di chilometri da Bologna). Ma l'idea non è piaciuta a Barbieri: "A San Lazzaro non va bene, devi andare in centro, non in periferia vicino al cimitero...".

Le parole dello chef bolognese hanno ricevuto molte critiche, tra cui quella della sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti: "Il talento, in qualsiasi campo, brilla ovunque decida di mettere radici - ha sbottato sui social la prima cittadina - Spesso i fuoriclasse scelgono di investire nelle proprie comunità, nelle proprie terre per divenire strumento di riscatto ed emancipazione di quelle stesse aree che altrimenti resterebbero sconosciute ai più. Non importa parlare di Maranello e di come sia conosciuta nel mondo grazie a Enzo Ferrari o a Solomeo, il borgo che è divenuto un esempio internazionale grazie all’illuminato investimento di Brunello Cucinelli. Nella ristorazione mi piace ricordare la straordinaria esperienza della talentuosa Isa Mazzocchi, stella Michelin, indicata dalla famosa guida come la miglior chef donna italiana nel 2021 che non ha mai abbandonato la sua Bilegno, minuscola realtà nella campagna piacentina che lei ha saputo valorizzare nelle tradizioni, nella sapienza gastronomica, nella ricerca meticolosa di ingredienti e profumi".

"Solo per dire che le periferie sono brulicanti di vita e di passione, di desiderio di riscatto e di bellezza - continua Conti lanciando una stoccata a Barbieri - Il centro storico di ogni città racchiude in se una magia che vibra di storia e di memoria, le periferie possono riservare altrettanta sorpresa, se non le abbandoniamo. Perché è nelle campagne e nelle colline, che chiamiamo erroneamente periferie, che si coltivano le eccellenze che troviamo nei piatti più prestigiosi. Valorizzarle e rispettarle è una battaglia per la dignità delle persone che le rendono vive. Insieme a tanti ristoratori e agricoltori di queste nostre terre abbiamo avviato percorsi di educazione alimentare per i bambini, per far loro comprendere il valore del cibo, l’importanza di non sprecarlo e l’alchimia che sta dietro la trasformazione dei sapori che avviene in cucina. Abbiamo da poco vinto un finanziamento di 780.000 euro dalla Regione Emilia Romagna per la rigenerazione di un borgo circondato da ettari di terreno agricolo: realizzeremo un luogo di cura e ricerca dei sapori del territorio, un forno popolare e un centro educativo per i bambini delle nostre scuole perché vedano la meraviglia della terra che genera i suoi frutti e imparino quanta fatica e quanto lavoro vi siano dietro ogni piatto che trovano in tavola. Chiunque sceglierà di dedicare il proprio talento e le proprie passioni a questi luoghi, troverà terreno fertile per i propri sogni. In tanti già lo sanno, perché qui hanno messo radici e qui sono amati. 
Alla prima semina vorrei invitare lo chef Barbieri, per condividere la sua sapienza e la sua esperienza con le periferie che tanto hanno bisogno di premure da parte di tutti noi".

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