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Cronaca

Celebrato a Ravenna il 69° anniversario dell'eccidio di Ponte dei Martiri

Domenica pomeriggio è stato celebrato il 69° anniversario dell'eccidio nazifascista di Ponte dei Martiri. Presenti tra gli altri numerose autorità, rappresentanze di tutte le forze dell'ordine, parenti dei caduti e, per la Provincia, l'assessore Luciano Ronchini

Domenica pomeriggio è stato celebrato il 69° anniversario dell’eccidio nazifascista di Ponte dei Martiri. Presenti tra gli altri numerose autorità, rappresentanze di tutte le forze dell’ordine, parenti dei caduti e, per la Provincia, l’assessore Luciano Ronchini. In piazza Garibaldi sono state deposte corone commemorative alla lapide dedicata al sacerdote ravennate e martire antifascista don Giovanni Minzoni, ucciso in un agguato ad Argenta il 23 agosto di novanta anni fa da alcuni squadristi.

Da piazza Garibaldi è partito poi un corteo che ha raggiunto Ponte dei Martiri dove, dopo la deposizione di corone al monumento, è intervenuta Livia Molducci, presidente del consiglio comunale. Molducci ha tenuto il discorso commemorativo dei dodici partigiani e patrioti uccisi per rappresaglia il 25 agosto 1944 dai nazifascisti, in una delle azioni più feroci e brutali compiute a Ravenna durante l’occupazione tedesca.

69°anniversario dell'eccidio di Ponte dei Martiri (Rafotocronaca)

“Noi, oggi , qui, insieme rendiamo omaggio a questi martiri  - ha detto tra l’altro Molducci - ricordando tutte le persone che hanno combattuto per la libertà e la democrazia, per la dignità delle persone, per i loro diritti e i loro doveri di solidarietà. Noi oggi rinnoviamo il nostro ringraziamento a queste persone che hanno dato la loro vita e rinnoviamo l’impegno a conservarne la memoria perché, dal ricordo di quanti sono morti, arriva fino ai giorni nostri l’insegnamento che la libertà e la democrazia sono beni preziosi. Beni che, quando sono conquistati vanno difesi e rinvigoriti, perché non si possono mai considerare come acquisiti per sempre, richiedono un impegno costante e quotidiano".

"Libertà e democrazia sono il patrimonio che noi dobbiamo coltivare e consegnare ai giovani a cui spetta il compito più difficile, quello di mantenere viva e attuale una testimonianza che arriva da tempi così lontani che non va dimenticata - ha proseguito -. Noi siamo qui per ricordare e da qui dobbiamo cercare  la bussola per  affrontare i tempi difficili che sta vivendo il nostro Paese non solo per la grave crisi economica, politica e sociale  che sta attraversando ma anche per l’assalto a principi di convivenza che devono invece essere cardine della società, patrimonio di tutti. Dobbiamo davvero rinvigorire il nostro impegno in favore di una solida Democrazia tutelando i valori ideali della nostra bella Costituzione. Non diamoli per scontati, dobbiamo essere vigili, dobbiamo esserne le sentinelle”.

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