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Cronaca Faenza

Tenta di fotografare l'amica nel bagno, poi si inventa uno spaccio di droga: studente nei guai

Si sarebbe inventato uno spaccio di droga a scuola per giustificare la sua presenza nei bagni delle ragazze, dove avrebbe tentato di fotografare di nascosto una sua compagna

Si sarebbe inventato uno spaccio di droga a scuola per giustificare la sua presenza nei bagni delle ragazze, dove avrebbe tentato di fotografare di nascosto una sua compagna. La curiosa vicenda è accaduta alcuni giorni fa in una scuola superiore del faentino, dove i Carabinieri del nucleo radiomobile di Faenza sono intervenuti su richiesta di un insegnante che aveva telefonato al 112 per segnalare un presunto spaccio di droga.

Il tutto è nato dal racconto di uno studente 17enne che, dopo essersi intrufolato nel bagno delle ragazze, si sarebbe arrampicato su una delle pareti divisorie dei servizi igienici per filmare con il proprio smartphone una sua compagna di classe, entrata nella toilette pochi istanti prima. La giovane, però, allarmata dai rumori provenienti dall’altro bagno, ha alzato gli occhi verso il soffitto e si è accorta che qualcuno, dall’altra parte del muro, aveva puntato verso di lei la fotocamera del telefonino. Dopo essersi rivestita alla svelta, la studentessa è uscita dal bagno e si è nascosta per osservare chi fosse l’intruso che aveva tentato di fotografarla; quindi, dopo alcuni istanti, avrebbe visto uscire dal bagno il suo compagno di classe, a cui avrebbe chiesto spiegazioni intimandogli di cancellare subito il filmato o le fotografie che la riguardavano.

A quel punto il giovane avrebbe prima mostrato la galleria fotografica del suo telefonino, per dimostrare alla compagna che non vi era nulla di compromettente per lei; poi, per giustificarsi, le avrebbe raccontato che in realtà era entrato nel bagno delle ragazze per fare un favore a un’altra studentessa dello stesso istituto che, a suo dire, gli aveva chiesto di recuperare un involucro contenente una dose di marijuana nascosto dietro la vaschetta dello scarico dell'acqua. Probabilmente la storia sarebbe finita lì se il 17enne non avesse poi raccontato quella stessa versione a un insegnante, forse per evitare il rischio che la sua compagna lo accusasse di aver tentato di fotografarla di nascosto nel bagno. La notizia di quel presunto spaccio di droga è subito 'rimbalzata' fra i docenti che, preoccupati dell’accaduto, hanno immediatamente telefonato ai Carabinieri.

Quando è arrivato a scuola l'equipaggio del nucleo radiomobile, il 17enne avrebbe ripetuto l’identico racconto che aveva riferito ai professori; poi, incalzato dalle domande dei militari dell’arma che gli hanno chiesto di rivelare chi fosse la ragazza che lo aveva incaricato di recuperare la droga, avrebbe tirato in ballo una studentessa di un’altra classe. La ragazza è stata quindi convocata in presidenza, dove ad attenderla c’erano i Carabinieri. Dopo averla interpellata, i militari hanno subito capito che qualcosa non quadrava: la giovane infatti, impallidita dalla paura, ha negato tutto, spergiurando che mai aveva avuto a che fare con questioni di droga.

A quel punto i militari dell’arma hanno riascoltato il 17enne che, alla fine, avrebbe ammesso che quella storia era di pura fantasia e ha invece raccontato che un suo amico gli aveva promesso una somma di denaro in cambio di un filmino della sua compagna di classe, 'girato' nel bagno delle ragazze, mentre aveva i pantaloni abbassati. La cosa si è trasferita in caserma dove, dopo aver convocato i genitori del ragazzo, i Carabinieri hanno redatto un’informativa di reato diretta alla Procura dei minori di Bologna, ipotizzando a carico del 17enne il reato di procurato allarme; tuttavia sono ancora in corso ulteriori indagini per stabilire se ci siano altre persone coinvolte nella vicenda.

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