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Cronaca

Manifestazione contro il Green pass al Porto: il corteo blocca il traffico, pesanti disagi

I manifestanti: "Vogliamo dare il nostro contributo territoriale ad un'azione nazionale che vede nei porti i punti di aggregazione, ma che raccoglie il malessere di tutte le categorie di lavoratori"

Caos al Porto di Ravenna all'alba di lunedì mattina. E' partita intorno alle 7 l'azione di protesta dei lavoratori del Porto - ma non solo - contro il Green Pass obbligatorio. Inizialmente oltre un centinaio di manifestanti si sono riuniti nella zona del porto industriale, nel piazzale tra l'Eurodocks e la Docks cereali. Presenti tanti lavoratori del porto, ma anche di altri settori quali scuola, sanità e trasporti.

Manifestazione dei 'no Green Pass' al Porto (foto M.Argnani)

Nel corso della mattinata i partecipanti sono aumentati fino a circa 500 manifestanti che, intorno alle 10, hanno dato inizio a un corteo di protesta che poi ha via via bloccato il traffico di tutti i mezzi in uscita dal porto. Il corteo verso il Porto San Vitale ha paralizzato il traffico su entrambe le corsie della Classicana, con pesanti ripercussioni. Alcuni manifestanti si sono seduti per terra, intorno alle 14.45 le forze dell'ordine in assetto antisommossa sono riuscite a fare alzare i manifestanti ed è stata riaperta la circolazione in uscita dal Porto San Vitale sulla Classicana, mentre verso le 17 la Classicana è stata totalmente riaperta.

Un secondo blocco si è creato nel primo pomeriggio all'altezza della Metalsider. In seguito alla protesta si sono create lunghe file di veicoli anche su via Trieste, via Baiona, via delle Industrie, nei pressi del ponte mobile e su altre strade della zona. Sul posto sono presenti Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia locale, non si sono registrati problemi di ordine pubblico.

Una manifestazione che si è svolta "in risposta all'azione di Trieste, contro il vergognoso e anticostituzionale certificato verde - affermano gli organizzatori della protesta - Anche il porto di Ravenna vuole essere fulcro di attività di resistenza alla deriva antidemocratica in cui si trova il paese. Intendiamo con questa azione dare il nostro contributo territoriale ad un'azione nazionale che vede nei porti i punti di aggregazione, ma che raccoglie il malessere di tutte le categorie di lavoratori, dai sanitari agli insegnanti passando per ogni attività privata, stanchi di ricatti e imposizioni".

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