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Cronaca Russi

Centrale di Russi. Ancora battaglia da Legambiente

"Le dichiarazioni del sindaco di Russi ci lasciano perplessi", ha commentato Yuri Rambelli, Presidente del circolo Legambiente "A Cederna"

Nei giorni scorsi il noto critico d'arte Philippe Daverio era intervenuto dalle pagine dell'Espresso contro la realizzazione della ormai nota centrale a biomasse Powercrop a Russi, sostenendo in pratica che i Comuni non sono interessati all'arte, ma solamente ai soldi degli oneri di urbanizzazione, dimenticando in tal modo che così “rovinano la qualità della vita dei loro cittadini”. Dichiarazioni a cui il sindaco di Russi ha risposto che ritiene che “lo sviluppo possa realizzarsi di pari passo con la salvaguardia dell'immenso patrimonio culturale”.

“Le dichiarazioni del sindaco di Russi ci lasciano perplessi - ha commentato Yuri Rambelli, Presidente del circolo Legambiente “A Cederna” - in quanto le vicende di questi anni dovrebbero aver già dimostrato che un “caminetto a legna” da 30MW, con la conseguente emissione di polveri, ma soprattutto con il notevole traffico di mezzi pesanti che dovrebbero rifornire l'impianto con tonnellate di materia prima vegetale, non è compatibile con la valorizzazione e la tutela del territorio”.

“Apprendiamo dai giornali che secondo il sindaco non ci sarebbero altre possibilità di finanziamento all'orizzonte - ha aggiunto Rambelli - e che il Comune di Russi avrebbe impegnato Powercrop a investire un milione e mezzo di euro per il recupero di Palazzo San Giacomo. Ecco il problema è proprio questo: ciò che si vuole realizzare a Russi è un progetto anacronistico, basato su di un modello di sviluppo superato, incentrato sullo sfruttamento del territorio. Non è sufficiente la promessa di un po' di fondi per il recupero di un palazzo storico per giustificare un intervento dal notevole impatto ambientale e che rischia di peggiorare sensibilmente la qualità della vita dei cittadini di Russi, oltre a rovinare un patrimonio storico e culturale che avrebbe bisogno di interventi di restauro e di valorizzazione, con la creazione di percorsi guidati e iniziative di riscoperta, non certo di una centrale a pioppella ad appena una centinaio di metri di distanza”.

“Lo sviluppo, quello vero - ha concluso Rambelli - non può prescindere da un corretto rapporto con il territorio, da un'imprenditoria nuova che sappia coniugare occupazione e tutela dell'ambiente. In questi anni si sono mobilitati esperti, associazioni, comitati di cittadini per mostrare perché l'idea di sviluppo che sta dietro al progetto della centrale di Russi è sbagliata. Sarebbe auspicabile che anche l'amministrazione comunale di Russi finalmente vedesse che insistere per la realizzazione della centrale a biomasse è una strada che non porta da nessuna parte”.

Sulla questione è intervenuta anche la Lega Nord:" La costruzione della Centrale a biomasse di 30 Mw e' da sette anni che divide i cittadini di Russi e impegna l' Amministrazione comunale ad estenuanti ed accesi consigli, a ricorsi  a catena a carico della cittadinanza,  con sperpero di denaro pubblico - evidenzia Maria Marabini, segretaria del Carroccio a Russi -. Nessun esponente del PD ad ogni livello si e' mai confrontato pubblicamente coi cittadini su nessun tema che include la costruzione della centrale : il recupero dei beni architettonici, la tutela del nostro ambiente a vocazione agricola, la salute dei cittadini. Quali timori? Ora l'attenzione sulla problematica e' passata attraverso i media nazionali, non da ultimo il critico d'arte Philippe D'Averio  sull' Espresso pone la domanda:- E' meglio un inceneritore o una villa del seicento? Palazzo S. Giacomo infatti sorge a pochi passi dalla futura centrale a biomasse".

Marabini ricorda che in occasione dell' iniziativa del FAI I luoghi del cuore 2010, si raccolsero per il Palazzo ben 4000 consensi per poterlo restaurare . "Il sindaco Retini puntualizzo' che Power Crop con la riconversione dello zuccherificio si impegnava a investire 1,5  mil di euro e ad adibirlo allo studio delle biomasse , soluzione che contesto' pure un premio Nobel".

L'esponente della Lega ritiene che "fiumi di parole siano volate al vento.Ricorda che la Lega Nord presento' già   nel 2010 una risoluzione in Regione da parte del capogruppo Manfredini chiedendo a Errani come poteva essere compatibile il progetto della centrale con le norme dello Statuto regionale e la politica di salvaguardia del territorio e della popolazione. Di impegnare la Giunta Regionale a destinare Palazzo S, Giacomo a sede per alta formazione universitaria finalizzata al restauro collegata ai Poli universitari romagnoli: Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini".

Marabini desidera sapere "se il Sindaco Retini  ha  mai formalizzato richieste per finanziamenti alle banche  locali, per restaurare Palazzo S. Giacomo  in attesa della befana di  Maccaferri, considerato che la cifra promessa  e' una  chimera da ben 7 anni. La costruzione della Centrale a biomasse voluta dal PD e' un rebus per i cittadini russiani e non sono qui ' a contare i punti delle coccinelle ne' a smacchiare i leopardi, ma  chiedono da troppo tempo di rispettare: il territorio a vocazione agricola con le attività' connesse ; i beni culturali,; la salute! Se a fine marzo il Consiglio di Stato esprimesse parere negativo alla centrale, quali alternative?", conclude l'esponente leghista.

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