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Cronaca

Centro per l'impiego, un nuovo servizio per i non udenti

Più privacy, meno dipendenza rispetto ad un accompagnatore e, soprattutto, maggiore dignità delle persone sorde nel rispetto del dettato costituzionale. Il tutto, ovviamente, a costo zero per i cosiddetti “sordi segnanti”

Più privacy, meno dipendenza rispetto ad un accompagnatore e, soprattutto, maggiore dignità delle persone sorde nel rispetto del dettato costituzionale. Il tutto, ovviamente, a costo zero per i cosiddetti “sordi segnanti” che, di questi tempi, non è poco.  Accade a Ravenna, presso il Centro per l’impiego della Provincia di via Teodorico dove  è stata predisposta una postazione con un videotelefono che consente al disabile di parlare direttamente con il funzionario delle offerte di lavoro specifiche per la categoria, attraverso un collegamento con un video interprete della Lingua Italiana dei Segni (LIS) che svolge il suo lavoro da remoto: ufficio, casa, sede di lavoro.

In questo modo si abbattono i costi di spostamento dell'interprete che è munito anch’esso di videotelefono. dando così inizio a due sperimentazioni: il Video interpretariato LIS e il Telelavoro.

Il servizio, ideato e realizzato dalla cooperativa “Service & Work”, è finanziato dalla Provincia che ha coperto i costi dell’apparecchiatura, del servizio d’interpretariato e della formazione al personale.

"Il contratto, in via sperimentale, della durata di due anni, realizza uno degli ambiziosi obiettivi che la nostra cooperativa (di tipo A e B) - dichiara la vice presidente, nonché una delle interpreti addette alla realizzazione del servizio, Lydia Josephine Noce – da anni e da statuto si prefigge di realizzare per rendere autonomi e dare dignità di cittadini  a tutte le persone sorde, semplicemente sfruttando le moderne tecnologie”.

“Per noi sordi – spiega, altresì, il dr. Marian Manea, presidente e fondatore della cooperativa “Service & Work” - il fatto di poterci recare da soli al Centro per l’impiego, senza accompagnatore, rappresenta l’abbattimento di un’altra barriera sulla via dell’autodeterminazione e dell’emancipazione. Speriamo –prosegue  Manea - che altri enti pubblici, seguendo l’esempio della Provincia, introducano questo sistema di comunicazione che si traduce in maggiore privacy e per noi a costo zero".

“Con me – conclude il presidente di “S&W” - lavora un gruppo di persone sensibili alla problematica della sordità, operatori sordi e udenti, con l’obiettivo: di abbattere progressivamente tutte le barriere comunicative; di favorire l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale dei non udenti”.
 

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