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Cronaca

Cercasi storie di studenti Erasmus da raccontare

Si cercano infatti storie di cultura, scambio, lavoro, passione, formazione, emozione, sorpresa, relazione, futuro; storie vissute in Europa e che spesso hanno lasciato un segno indelebile

Il neonato gruppo “Società aperta” e pronto a organizzare le sue prime iniziative pubbliche. Si parte con un tema molto collegato al futuro dell’Europa e all’essere europeisti, senza bisogno di affrontare discussioni geopolitiche ma partendo dalla storia delle persone che hanno vissuto direttamente il programma europeo dell'Erasmus.

Si cercano infatti storie di cultura, scambio, lavoro, passione, formazione, emozione, sorpresa, relazione, futuro; storie vissute in Europa e che spesso hanno lasciato un segno indelebile. Per partecipare al progetto basta contattare il gruppo su Facebook o telefonando al 3451311854 e inviare la propria disponibilità a raccontare la propria esperienza (anche con foto, video o altri mezzi). Una volta raccolte tante storie e materiali vari, verrà organizzata una serata pubblica da tenersi a Ravenna in cui verranno raccontate le storie più interessanti e nella quale sarà presentato il nuovo Erasmus+, dando così informazioni precise a chi avesse intenzione di parteciparvi. Questo nuovo programma di scambi si è profondamente allargato rispetto al passato: oggi si può farne parte dalle elementari fino alla terza età.

“Erasmus ha rappresentato per molti italiani il primo incontro reale con mondi e culture differenti - dichiarano Adriana Castellano e Nevio Salimbeni, i portavoce del gruppo - esperienze che ci hanno lasciato in dono un’abitudine al movimento, al confronto, alla curiosità, allo scambio, al commercio, alla fraternità tra popoli differenti che è stato il principale successo dell’Europa Unita. Un’Europa che oggi ha bisogno di una vera riforma federativa che arrivi fino agli Stati Uniti d’Europa e quindi all’elezione di un governo europeo eletto dai cittadini. D’altronde, come ha recentemente affermato a Bologna anche lo stesso Mario Draghi, la cooperazione, in un mondo globalizzato, proteggendo gli Stati nazionali dalle pressioni esterne, rende più efficaci le politiche interne; per assurdo quindi è proprio il cosiddetto sovranismo a non garantire più una sovranità reale".

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