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Cronaca Cervia

Cervia cresce, 4.500 nuovi alloggi nei prossimi 15 anni

Il nuovo Piano urbanistico che dovrà governare l'evoluzione di Cervia nei prossimi 15 anni basa la propria strategia su qualità ambientale di "Cervia verde"

Il nuovo Piano urbanistico che dovrà governare l’evoluzione di Cervia nei prossimi 15 anni basa la propria strategia su qualità ambientale di “Cervia verde”,  intreccio e sinergia fra risorse ambientali e patrimonio storico, qualità peculiare del proprio apparato ricettivo rispetto al resto della costa romagnola. Il nuovo PSC prospetta un dimensionamento dell’offerta abitativa in base alla crescita demografica. Rispetto all’attuale, il nuovo dimensionamento prevede un incremento di appena 500 alloggi.

Questi alloggi si aggiungono ai 4000 non ancora attuati e previsti dal PRG. Tali 4500 alloggi saranno attuati nei prossimi 15 anni attraverso i Piani operativi Comunali (POC, 1 ogni 5 anni) che dovranno stabilire quali e quante aree da mettere in gioco, bloccando così il consumo di suolo a quanto era già stato programmato oltre 10 anni fa.

Per Cervia Centro, il nuovo Piano pone ancora una volta al centro del progetto le risorse che si collocano lungo l’asse, non solo ideale ma fisico, che collega le saline al mare: asse che dalla prima sede della città nelle saline corre lungo il canale della Bova, raggiunge il quadrilatero e i magazzini del sale e prosegue col Porto-Canale fino alla nuova darsena e al mare. Perché sia ancora domani al centro dell’identità e dell’economia cervese occorre completare il recupero del quadrilatero con le Case dei Salinari, qualificare maggiormente tutta la fascia intorno al Porto-canale per le attività commerciali e i pubblici esercizi, riprogettare Piazza Andrea Costa e il suo mercato trasferendo il parcheggio in sotterraneo, estendere la risistemazione degli spazi pubblici fino al mare, ove si potrà puntare alla trasformazione pedonale di tratti del lungomare, a partire dal Lungomare Grazia Deledda.

L’economia turistica costiera resta naturalmente il perno dell’economia locale, anche se sempre più intrecciata con gli altri settori economici e le altre risorse del territorio, compreso l’entroterra rurale. L’intero retroterra comunale va offerto come risorsa per l’agriturismo, l’escursionismo e il tempo libero, e in particolare tutta l’area intorno alle Saline e fra queste e il corso del Savio, dove si intende allargare il Parco del Delta. La valorizzazione dell’entroterra si completa con la qualificazione dei centri frazionali maggiori, consolidandone la dotazione di servizi pubblici e privati per i residenti e le attività economiche di supporto: in particolare Castiglione, Savio e l’insieme ‘Villa Inferno-Montaletto’, da considerare come due nuclei integrati dal punto di vista dei servizi. La politica di riqualificazione del patrimonio alberghiero già avviata sarà proseguita puntando ad incentivare soprattutto le operazioni più sostanziali di demolizione/ricostruzione e accorpamento, sfruttando i meccanismi di perequazione e di trasferimento di volumi che possono coinvolgere anche complessi non contermini; ma si punta anche alla realizzazione di nuove moderne strutture alberghiere, sia dalla riqualificazione delle ex-colonie, che nelle aree urbanizzabili di Pinarella e Tagliata, oltre che nell’entroterra, risorsa per l’agriturismo.

I PSC confermerà il completamento dell’area artigianale di Montaletto nelle forme già previste, e prevederà piccole aree per attività artigianali locali a Savio e a Castiglione, mentre per l’area produttiva del capoluogo in Via Malva Sud si prospetta una progressiva evoluzione verso attività prevalentemente commerciali e terziarie di servizio.


    
 

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