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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ceta, caos in consiglio sull'accordo di libero scambio Europa-Canada

Si sono discussi e votati due ordini del giorno sul tema Ceta, dopo che nella scorsa seduta quelli proposti da Ravenna in Comune e La Pigna avevano "spaccato" in due il consiglio

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha discusso e votato due ordini del giorno sul trattato Ceta (Comprehensive economic and trade agreement), dopo che nella scorsa seduta gli ordini del giorno sul tema proposti da Ravenna in Comune e La Pigna avevano "spaccato" in due il consiglio.

L'ordine del giorno dell'opposizione

Il primo, presentato dai consiglieri Massimo Manzoli, capogruppo di Ravenna in Comune, e Veronica Verlicchi, capogruppo di La Pigna dal titolo “Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada denominato Ceta: coinvolgere gli enti locali prima della ratifica per un’analisi più approfondita dei potenziali effetti del trattato”, al quale è stato aggiunto un emendamento proposto dal gruppo Lega nord (documento allegato), è stato respinto con il voto contrario di 17 consiglieri (Pd, Ama Ravenna, Pri), 10 favorevoli (gruppi di opposizione e Articolo 1 Mdp), 1 astenuto (Sinistra per Ravenna).

L'ordine del giorno della maggioranza

Il secondo, presentato dal gruppo Pd, dal titolo “Attenzione degli enti locali sugli effetti dell’applicazione provvisoria del Trattato di libero scambio fra Canada e Unione europea: Ceta, accordo economico e commerciale globale” (documento allegato) è stato approvato con 18 voti favorevoli (Pd, Ama Ravenna, Pri, Articolo 1 Mdp), 9 contrari (gruppi di opposizione), 1 astenuto (Sinistra per Ravenna).

Il gruppo Ravenna in Comune ha ritenuto l’ordine del giorno del Pd non attuabile in quanto non si comprende come possano il sindaco e la giunta monitorare gli effetti del Trattato, mentre si è detto favorevole all’emendamento della Lega in quanto esprime delle preoccupazioni condivisibili.

Il gruppo La Pigna ha rilevato la contraddizione del Pd nel presentare un ordine del giorno su un argomento inizialmente ritenuto non di pertinenza del consiglio. Ha ribadito la semplice richiesta di approfondimento su temi che potrebbero ripercuotersi negativamente sul tessuto economico-sociale del Paese e del territorio locale in particolare.  

Il gruppo Lega nord ha annunciato il voto negativo all’ordine del giorno del Pd perché ritenuto dispersivo e non veritiero, rappresentando che comunque l’applicazione del Trattato non sia in discussione in quanto lo stesso è già esecutivo; è peraltro pronto un disegno di legge in attesa dell’esame del Parlamento.

Il gruppo CambieRà ha anticipato il voto favorevole all’ordine del giorno dei due gruppi di opposizione perché ritiene sia più pertinente di quello del Pd che non affronta le gravi problematiche e conseguenze legate all’approvazione di questo tipo di Trattati.

Il gruppo Articolo 1 Movimento democratico e progressista ha fatto presente di apprezzare che siano stati presentati ordini del giorno su argomenti che non possono lasciare indifferenti e su cui è stato raggiunto l’obiettivo di discuterne pur nella consapevolezza di non poter prendere decisioni dirette in merito.

Il gruppo Ama Ravenna ha evidenziato che ci si scandalizza per un accordo come quello del Ceta mentre ci sono a livello mondiale problemi ancora più gravi come, ad esempio, quelli che si sono verificati di recente legati all’agenzia del farmaco. 

Il gruppo Sinistra per Ravenna, rilevando come il tema di politica internazionale abbia preso una piega politica strettamente locale, ha dichiarato il proprio voto di astensione ad entrambi gli ordini del giorno anche in considerazione del carattere restrittivo aggiunto con l’emendamento della Lega nord.

Il gruppo Forza Italia ha ricordato quanto è accaduto nel consiglio comunale precedente con la maggioranza che, non essendo riuscita a respingere l’ordine del giorno dei due gruppi di opposizione, ha deciso di presentarne uno proprio rielaborandolo e arrampicandosi sugli specchi.

Il gruppo Pd, pur continuando a ritenere l’argomento non di stretta pertinenza del consiglio, ha affermato di aver presentato l’ordine del giorno per senso di responsabilità e volontà di intervenire sui vizi di fondo di quello dell’opposizione, che richiede, ad esempio, una cosa inattuabile quale la possibilità che gli enti locali vengano coinvolti nell’elaborazione di questo tipo di accordi.

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