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Cronaca

La chiesa ravennate ricorda don Matteo Solaroli: "Ha vissuto in sintonia con la gente di Romagna"

Fu direttore dell'Opera di Santa Teresa. Il ricordo di Aldo Preda: "Don Matteo ha abbattuto muri, ha lasciato le sue tracce, dovunque è passato, ha capito i tempi nuovi della Chiesa"

Domenica 7 agosto, alle 9.30, nella Chiesa dell’Opera di S. Teresa, sarà celebrata la messa per ricordare don Matteo Solaroli, prete della Chiesa di Ravenna, scomparso 11 anni fa, che ha realizzato tante opere per la città e il suo circondario. L'impegno di don Matteo viene ricordato soprattutto per l’Opera S. Teresa, ma anche per le parrocchie di S. Stefano, Mezzano, Argenta, dove ha esercitato la sua missione sacerdotale. "La Chiesa di don Matteo è stata visibile nella “caritas” e questo per lui non era opera di supplenza al servizio del pubblico, ma solo attuazione del Vangelo, una Chiesa che non si tenesse in disparte dalle vicende umane, un Dio non confinato nella sacrestie, ma dentro la vita di ogni uomo lo ricorda l'ex parlamentare Aldo Preda - Sempre  in punta di piedi, attento a non provocare, a non dividere, a non distinguersi, a volte nel silenzio, perché anche il silenzio nella preghiera serve per capire la parola di Dio e non dimenticare la strada verso Gerusalemme - e conclude - Don Matteo ha abbattuto muri, ha lasciato le sue tracce, dovunque è passato, ha capito i tempi nuovi della Chiesa, ha vissuto in sintonia con la gente di Romagna".

Don Matteo Solaroli, nacque a Godo il 17 gennaio 1926, entrò in Seminario a Ravenna nell'anno scolastico 1938/1939, per iniziare gli studi che lo avrebbero portato il 29 giugno 1949 a diventare sacerdote, ordinato da Giacomo Lercaro, allora Arcivescovo di Ravenna, nella Basilica di S.Maria in Porto. Nel corso degli anni fu poi cappellano a Cologna e Argenta, quindi parroco di S. Stefano dal 1955 al 1958. Successivamente fu inviato alla parrocchia di Mezzano, dove si occupò di ricostrire la chiesa, organizzare laboratori e instaurare una collaborazione con il Comune di Ravenna per la scuola materna della frazione. Rimase a Mezzano fino al 1976, prima di tornare ad Argenta. Nel 1989 fu quindi nominato dall'Arcivescovo Ersilio Tonini direttore dell'Opera di S.Teresa. Qui fece eseguire importanti lavori di ristrutturazione e diede seguito ad altri importanti opere per la Diocesi. E' scomparso il 6 agosto 2011.

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