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Cronaca

Chikungunya, maxi emergenza sangue: "Chiediamo uno sforzo straordinario"

Regione, Avis e Fidas lanciano un appello ai donatori di sangue dell’Emilia-Romagna: un contributo straordinario per far fronte a quanto sta accadendo in provincia di Roma, dove è in corso un’epidemia di chikungunya

L’obiettivo è raccogliere, in tutta l’Emilia Romagna, 500 unità di sangue alla settimana per tutto il periodo dell’emergenza, da destinare alla capitale. Regione, Avis e Fidas lanciano un appello ai donatori di sangue dell’Emilia-Romagna: un contributo straordinario per far fronte a quanto sta accadendo in provincia di Roma, dove è in corso un’epidemia di chikungunya, malattia virale dal decorso benigno che provoca febbre alta e dolori articolari anche persistenti, trasmessa dalla zanzara tigre. A seguito del diffondersi dei casi infetti, il Centro regionale sangue del Lazio ha sospeso la raccolta come misura di prevenzione dell’infezione.

“Chiediamo ai nostri donatori uno sforzo straordinario, certi che come sempre la risposta ci sarà - afferma l’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi - La nostra è una regione che ha nella solidarietà uno dei principi fondamentali. Il nostro sistema è forte, da sempre capace di garantire l’autosufficienza regionale e di fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno. Questo è il momento di dimostrarlo”. “Anche Avis Provinciale Ravenna garantirà il proprio contributo – fanno sapere dal direttivo dell’associazione di via Tommaso Gulli- A un rapido calcolo, oltre alle unità che raccogliamo per soddisfare il fabbisogno locale e a quelle che inviamo al Centro regionale sangue per gli impegni con le altre regioni, per far fronte a questa situazione occorrono circa ulteriori 50 unità ogni settimana. Questo fino a quando non cesserà l’emergenza e la situazione non tornerà nella norma. Del resto nell’agosto 2007, quando si registrarono per la prima volta in Europa alcuni casi della malattia, fu proprio l’Emilia Romagna la zona colpita e fu la provincia di Ravenna a ricevere lo stop alla raccolta di sangue a scopo precauzionale. Dieci anni fa furono i donatori di tutta Italia a venirci in aiuto e oggi è il nostro turno. Per garantire la quantità di sangue necessaria coinvolgeremo anche nuovi donatori. E, di certo, gli abitanti della nostra Provincia ci mostreranno ancora una volta il loro grande cuore”.

Come fare

Per attivarsi da subito è sufficiente contattare uno degli 11 punti di raccolta sangue della provincia e prenotare la propria donazione. Se non si è ancora donatori, prima occorre programmare la visita di idoneità alla donazione, sempre su appuntamento. Tutte le info e gli orari dei centri di raccolta sono disponibili su www.ravenna.avisemiliaromagna.it o chiamando lo 0544421180. Le donazioni di sangue sono necessarie per consentire il mantenimento delle attività assistenziali e supportare la terapia trasfusionale e gli interventi chirurgici che altrimenti rischierebbero di essere sospesi. Nella provincia di Ravenna nel 2016 sono state raccolte 19.274 unità grazie alla generosità di oltre 10.400 abitanti della Provincia, per un totale di 1.254 nuovi donatori accolti nel corso dell’anno. Il donatore-tipo è uomo, di età tra i 46 ed i 55 anni e di gruppo sanguigno 0. Sono 137.972 i donatori di sangue totali in Emilia-Romagna. I donatori che donano periodicamente sono 126.518. Aumentano i nuovi donatori, ovvero le persone alla prima donazione: 16.634 nel 2016 rispetto ai 14.229 dell’anno precedente (+14%). Il numero maggiore si è avuto nella fascia di età 18-25 anni (5.524). Nel 2016 le unità raccolte di sangue intero sono state 217.058, le unità trasfuse 207.542.
Dati che confermano la capacità del sistema regionale di essere autosufficiente e di riuscire anche a fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno: 2.945 quelle inviate nel 2016. Nei primi mesi del 2017 sono già state inviate 1.957 unità di sangue ad altre regioni.

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