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Cronaca Cervia

L'edicola più antica della città chiude dopo 33 anni: "Tanti sacrifici ma anche tanto affetto dai clienti"

L'edicola, la più antica della città del sale, è stata aperta il 2 gennaio del 1989 da Gianna Cicognani e Claudio Arnoldi, coppia nella vita e nel lavoro

Un altro pezzo di storia cittadina che se ne va. Ha abbassato per l'ultima volta le serrande dopo 33 anni di attività l'edicola Arnoldi di piazzetta Carlo Pisacane a Cervia. L'edicola, la più antica della città del sale, è stata aperta il 2 gennaio del 1989 da Gianna Cicognani e Claudio Arnoldi, coppia nella vita e nel lavoro. Inizialmente era solo un chiosco, poi si è trasferita nell'edificio del Municipio ed è diventata un vero e proprio negozio.

"Mio marito era di Bergamo, ci siamo conosciuti all'Università di Ferrara dove frequentavamo entrambi con poca convinzione Medicina - spiega Gianna, originaria di Castiglione - A un certo punto abbiamo smesso, poi lui ha fatto il servizio militare obbligatorio e l'anno dopo ci siamo sposati. Per un po' abbiamo vissuto da lui a Bergamo dove è nata mia figlia Chiara, poi lui ha perso il lavoro e ci siamo trasferiti a Cervia. Inizialmente la nostra idea era quella di aprire un bar, poi abbiamo visto il chiosco e abbiamo deciso di prendere in mano l'edicola. Sei mesi dopo l'apertura ci hanno assegnato il negozio".

In questi lunghi anni Gianna ha sempre gestito l'edicola insieme al marito Claudio, fino alla sua scomparsa dieci anni fa. "A quel punto ho assunto una ragazza che mi ha aiutato fino a quest'anno - continua la 63enne - Ora sono vicinissima alla pensione e quest'anno scade il contratto d'affitto del negozio. Si poteva rinnovare per altri sei anni, ma non sarei rimasta per tutto quel tempo, e trovare qualcuno che voglia fare questo lavoro non è facile: i sacrifici sono tanti, al mattino si inizia alle 6.30 con le consegne dei giornali e d'estate si chiude alle 11.30, e il guadagno non è eccessivo. Praticamente negli ultimi 33 anni ho vissuto qui dentro! E' stata un po' la mia seconda casa, infatti mi è dispiaciuto tantissimo chiudere".

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Nel corso dei decenni, Gianna ha visto le richieste dei clienti modificarsi molto: "Il venduto è calato, ma soprattutto si è modificato: quando abbiamo aperto nell'89 si vendevano un sacco di quotidiani, erano quelli che trainavano le vendite. Oggi invece il quotidiano in pratica non esiste più: li vendo solo agli anziani o ai bar, alla biblioteca o al Comune. In compenso oggi si vendono molte riviste specializzate e tante cose per i bambini, che siano riviste e fumetti o gadget, mentre le figurine ancora reggono ma sono un po' calate".

Con la chiusura dell'edicola, Gianna ha dovuto salutare anche la 'famiglia' di clienti che si era creata nel corso di 33 lunghi anni. "Ci sono persone che sono venute da me fin dal primo giorno di apertura. Non erano più clienti, ma amici. Sono diventata un po' 'psicologa', come dice mia figlia, perchè spesso venivano in edicola anche solo per fare due chiacchiere. E poi molti clienti li ho visti crescere: qualche tempo fa è venuta una signora con i suoi bambini e mi ha detto 'Ma sai che io venivo qui da piccola a prendere le figurine con i miei genitori?'. Anche i clienti estivi poi tornano sempre a salutarmi quando vengono qui in vacanza. Mi hanno dimostrato un grande affetto, quando ho chiuso giovedì sera mi hanno portato regali e fiori per salutarmi. Quando ho chiuso la porta per l'ultima volta è stato difficile... Ora però mi godrò un po' di riposo e 'scoprirò' la città, dal momento che in questi 33 anni ho fatto praticamente solo il tragitto casa-edicola!".

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