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Cronaca

Ciclovia Adriatica, si parte: approvato il progetto per collegare Porto Corsini a Ravenna

Tra gli interventi si prevede un intervento sul ponte sul fiume Savio che collega Lido di Classe a Lido di Savio, dove verrà realizzata una passerella ciclopedonale. Una seconda pista, invece, collegherà due stazioni del parco da Punta Marina fino a Lido di Dante

E' stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica del primo lotto della ciclovia turistica Adriatica, che comprende anche il percorso ciclabile da Porto Corsini al centro urbano del Comune di Ravenna, la realizzazione e il rimagliamento della ciclovia Adriatica e percorsi "bike to work". Un intervento molto importante per Ravenna, del valore di 8.900.000 euro, in buona parte finanziato dal Pnrr e grazie al finanziamento Mims per le ciclovie nazionali. Tra gli interventi si prevede un intervento sul ponte sul fiume Savio che collega Lido di Classe a Lido di Savio, dove verrà realizzata una passerella ciclopedonale. Una seconda pista, invece, collegherà due stazioni del parco da Punta Marina fino a Lido di Dante.

La ciclovia Adriatica

Il Progetto della Ciclovia Adriatica si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 991 chilometri e tocca 6 Regioni, 16 Provincie e 95 Comuni ed interessa un territorio vasto e complesso sia dal punto di vista urbanistico che ambientale. Le Regioni Marche (capofila), del Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Puglia interessate dal tracciato, vista la complessità dell’opera da realizzare, hanno valutato di avviare una collaborazione tramite un Accordo e l’istituzione di un Tavolo tecnico. Le Regioni svolgono inoltre un importante ruolo di “cerniera” nella fase di programmazione ed attuazione tra la rete cicloturistica di livello nazionale, coordinata dal Mit, e la rete locale di cui sono i principali promotori, insieme ai Comuni, per la realizzazione delle infrastrutture dedicata alla mobilità quotidiana, spostamenti casa-lavoro, casa-scuola, oltre a quella turistica.

La creazione del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche, nel contesto nazionale, può rappresentare un ulteriore elemento di sviluppo e valorizzazione turistica del nostro Paese, soprattutto se tale sistema risulta interconnesso con le altre modalità di trasporto. La sua realizzazione è costituita da direttrici principali ed un insieme di itinerari cicloturistici extraurbani interconnessi con le reti ciclabili in ambito urbano. La Ciclovia Adriatica rappresenta una infrastruttura strategica ed un’armatura fondamentale del territorio attraversato.

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Il tratto ravennate e le relative problematiche da risolvere

Il punto di partenza della tratta ER2, quella che tocca il ravennate, è in corrispondenza del confine provinciale tra Ferrara e Ravenna, sulla sommità della argine del Reno. Il tratto 01 di Ravenna si sviluppa sull’argine del Reno e si conclude all’altezza della trattoria Primaro. Attualmente il percorso si sviluppa in area golenale su strade bianche a servizio dei capanni di pesca per poi ricongiungersi con via della Cooperazione. Il tracciato continua lungo via Spallazzi fino a congiungersi ad un sistema di ciclabili esistenti (rispondenti ai requisiti minimi di larghezza) che porta sino all’abitato di Casalborsetti. A Casalborsetti il tracciato segue il tratto promiscuo di Viale al Mare, supera il canale di bonifica destra Reno, attraverso un ponte mobile ciclopedonale di recente realizzazione e prosegue lungo via Casalborsetti fino a congiungersi con una lunga ciclabile esistente. Il tratto seguente, lungo circa 3 km, corrisponde a una ciclabile esistente e conduce al ponte sul Lamone: questo ponte risulta funzionale al tra gitto ciclopedonale (pavimentazione in legno).

Una volta superato il ponte si prosegue per circa 260 metri su viale Italia in una ciclabile esistente. I successivi tratti proseguono su viale Italia: la differenza è data dall’assenza di ciclabile in affiancamento alla viabilità carrabile. In corrispondenza del margine settentrionale dell’abitato di Marina Romea il percorso svolta a destra
inserendosi in una strettoia - passaggio pedonale - che si snoda tra proprietà private e pineta. Poi un breve tratto su una strada a basso traffico conduce a un suggestivo percorso esistente ai margini della Pialassa Baiona. Il tratto seguente si snoda per 3,150 chilometri per connettere il percorso della Pialassa Baiona, in corrispondenza dell’approdo degli “Spinaroni”, a una strada bianca di servizio che costeggia la via Baiona. I successivi tratti, che si sviluppano sulla via Baiona, corrispondono al ponte sul canale Baiona, a un tratto carrabile pericoloso ad alto traffico, al ponte carrabile sul canale Magni e ad un breve tratto lungo 60 metri di strada ad alto traffico che conduce ad una strada bianca di servizio ai capanni da pesca. Quasi tutti questi tratti sono caratterizzati da elevata pericolosità dovuta alla promiscuità con l’elevato traffico veicolare che vede la presenza cospicua di mezzi pesanti. All’altezza dello stabilimento “Marcegaglia” il percorso svolta a destra: è previsto l’attraversamento del canale Magni attraverso una passerella di progetto già approvata. La progettazione del comune prevede la prosecuzione del tracciato sull’argine esistente, in corrispondenza del bordo sud della pineta di San Vitale. Tale argine appare ammalorato e da manutenere. Il tratto seguente si sviluppa al margine meridionale della pineta di San Vitale per 1,4 km. Superato il centro recupero per animali selvatici, il percorso si sviluppa in promiscuo lungo via degli Zingari. Per superare l’intersezione con il rilevato stradale di via Magni il tracciato torna in sede propria su un tratto non asfaltato e sfrutta un sottopasso esistente in scatolari di cemento. Il tratto seguente è un sentiero in ghiaia che conduce all’incrocio con via Romea Nord.

A questo punto inizia un altro tratto complesso della ciclovia che consente l’acceso nord al capoluogo Ravenna. Due ponti carrabili ad alto traffico superano il canale Magni e lo scolo Valtorto. E' stato individuato quale sedime di futuro progetto il prato esistente tra via Romea nord e i parcheggi dell’area artigianale. Per tornare al sistema di via Romea nord sarà necessario attraversare il rilevato stradale (si prevede un nuovo sottopasso). Via romea nord supera lo scolo Fagiolo attraverso un manufatto lungo circa 31 metri e dell’ampia sezione stradale. Prima di deviare lungo via Chiavica Romea il percorso, ormai in piena area urbana, continua lungo via Romea Nord. Fino all’incrocio con la ciclabile del parco di Teodorico (inizio all’incrocio di via Gamberini) la ciclabile continua in promiscuo su via Chiavica Romea. I tratti successivi corrispondono al percorso ciclabile al margine est del parco di Teodorico. Il tratto seguente corrisponde a una ciclabile temporanea (dovuta al cantiere ferroviario) lungo via Teodorico e conduce direttamente al sistema ciclabile della Darsena di Città. I tratti successivi si connotano come ciclabili esistenti in ambito urbano. Si evidenzia la criticità del tratto lungo via Trento sulla quale esiste una ciclabile monodirezionale larga appena 1,30 metri affiancata da una corsia a senso unico. Il tratto seguente è una ciclabile esistente, in ambito urbano periferico, e costeggia la SR 71, dalla quale è comunque separata fisicamente tramite cordolo. La comoda passerella ciclo-pedonale sui fiumi Uniti conduce al tratto caratterizzato dalla presenza di una ciclabile che conduce, in sicurezza, all’abitato di Classe. All’altezza di via Classense, uscendo dalla ciclabile, per continuare in sicurezza bisogna seguire i marciapiedi e gli attraversamenti esistenti per arrivare alla promenade che fronteggia la basilica di Sant’Apollinare in Classe. Tale percorso pedonale continua sino al retro del monumento. Risalendo lungo il breve tratto carrabile di piazzetta Vescovo Eufrasio si arriva ad un a ciclabile esistente in sede propria lungo la via Classense. Tale ciclabile seppur separata dalla viabilità veicolare tramite cordolo appare sottodimensionata. Il tratto seguente si sviluppa per 460 metri circa in promiscuo lungo via Morgagni (nei pressi del Museo “Classis Ravenna”).  Il tratto che segue è un percorso ciclo-pedonale in asfalto e in sede propria. Tale tratto conduce a un breve tratto promiscuo con il traffico veicolare di via Bosca ed è caratterizzato dall’attraversamento della ferrovia tramite passaggio a livello.

I tratti seguenti corrispondono ad un percorso cilco-pedonale che attraversa la campagna fino al ponte di via della Sacca che introduce alla pineta di Classe. I tratti successivi corrispondono ai sentieri e ai ponti che attraversano la pineta di Classe. Al margine meridionale della pineta di Classe si imbocca un percorso ciclo-pedonale che segue l’argine del fiume Montone fino al ponticello in legno. Il tratto seguente corrisponde al sentiero sull’argine del torrente Bevano in direzione nord-est. Il superamento del torrente Bevano avviene su ponte promiscuo esistente dal fondo stradale molto ammalorato. I tratti di via delle Cave, via Bevanella e di via Canale Pergami si connotano come strade a scarso traffico di connessione interpoderale di ghiaia. Il tratto seguente (piccolo ponte carrabile in muratura) connette i tratti successivi. A questo punto il percorso si snoda ai margini dell’abitato di Lido di Classe lungo aree di nuova lottizzazione, questa caratteristica si manifesterà in molti tratti degli insediamenti costieri. Pertanto il tratto seguente è un percorso ciclopedonale esistente, quello dopo una ciclabile mentre i tratti ulteriori si sviluppano lungo Viale Amerigo Vespucci in promiscuo con strade ad alto traffico. Poi si procede sul ponte esistente sul fiume Savio, la cui sezione di 7 metri e l’alto traffico nei mesi estivi difficilmente si adeguano alle caratteristiche minime di una ciclovia. Alla fine del ponte, con svolta secca a destra, si inizia un percorso in argine che conduce a via Argine Destro Savio. Questa strada privata e di servizio permette la connessione con via Argine Sinistra Savio e successivo ponte Bailey ciclo- pedonale. 

Con l’attraversamento di Viale Nullo Baldini si entra nel territorio del comune di Cervia attraverso la ciclabile esistente parallela al viale. Tale ciclabile in asfalto, larga 2,70 metri, conduce dopo circa 1 km all’ingresso della pineta di Cervia. I percorsi ciclo-pedonali nella pineta di Cervia sono caratterizzati da un’ampia sezione, ma allo stesso tempo da un fondo dissestato in terra battuta e con radici affioranti. Ricongiungendosi alla traversa XIX, i tratti si sviluppano lungo strade carrabili in promiscuo, fino a giungere al lungomare di Milano Marittima. Il tratto seguente risulta attualmente un intricato sistema interstiziale di retri, parcheggi e aree a servizio dei lidi e degli hotel. In questo ambito è in atto una progettazione da parte del comune di Cervia. Il tratto seguente corrisponde ad una connessione da progettare sul “canalino" di Milano Marittima, poi c'è un waterfront di recente realizzazione adeguato che ospita la ciclovia. Alla fine del sistema lungomare si svolta a destra lungo via A. Boito, assimilabile ad una strada ad alto traffico con parcheggi in ambo i lati, ricadente in una densa area urbana. All’incrocio con Viale 2 Giugno inizia il breve tratto che corrisponde ad un largo marciapiede. Sul fronte nord del canale di Cervia esiste un percorso ciclabile largo 2 metri separato dalla corsia carrabile tramite cordoli in gomma, il quale si congiunge al ponte mobile. Di recente realizzazione è la sistemazione urbanistica del borgo Marina, lungo la quale è stata predisposta una ciclabile di 3 metri. Giunti all’altezza della capitaneria del porto si segue la ciclabile esistente parallela al lungomare D’Annunzio e Deledda. Gli ultimi tratti si snodano all’interno della pineta di Pinarella e Tagliata per arrivare al confine con la provincia di Forlì-Cesena.

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