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Cronaca

La classifica de "Il Sole 24 Ore": Ravenna al sesto posto per criminalità

È abbastanza soddisfacente il quadro di massima che scaturisce dalle statistiche provinciali e regionali sull'attività delittuosa nel 2015

ANCISI - "Non è esagerato dire, dando atto alle forze dell’ordine dello Stato del loro grande impegno per fronteggiare il fenomeno, che i furti in abitazione e nei negozi sono la piaga più vistosa dell’ordine pubblico nella nostra provincia, particolarmente accentuato a Ravenna capoluogo e nelle sue frazioni - afferma Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna -. Certamente ricadono anche sul nostro territorio le conseguenze di una legislazione nazionale inadeguata, sul piano giudiziario, a contrastare tale delinquenza. Sarebbe per esempio necessario - come noi sosteniamo - far scontare interamente il carcere a chi infrange le proprietà altrui per rubare, nella misura minima di un anno, da aumentare fino a sei a seconda della maggiore gravità (minacce e violenza); come pure esonerare da qualsiasi responsabilità penale e civile chi usa i mezzi a disposizione per difendere la sua proprietà, se stesso e la sua famiglia. L’immigrazione indiscriminata e allo sbando, da troppi anni in atto in Italia, ma troppo a lungo tollerata a Ravenna dove ha assunto forme più vistose, contribuisce indubbiamente a incanalare la delinquenza verso tali illeciti".

"Tuttavia, nel campo dell’amministrazione locale, non è neppure giustificato stare con le mani in mano. Noi abbiamo proposto e proponiamo al Comune di erogare contributi per l’installazione dei sistemi tecnologici di protezione e di allarme delle proprietà private; di promuovere una polizza assicurativa, gratuita per le condizioni di disagio economico e a prezzo ridotto per gli altri casi, contro furti, rapine e scippi, con incluso il rimborso delle spese sanitarie; di mettere a disposizione un coordinatore e una sede di incontro per i gruppi di residenti attivi nei controlli sul territorio con passeggiate di ispezione o collegamenti web (facebook, whatsupp, chat) - conclude l'esponente della lista civica -. Riguardo alle zone più esposte ai furti, il Comune può agire proficuamente, dislocandovi in permanenza i 60 addetti alla Vigilanza di quartiere della Polizia municipale, affiancata con gli assistenti civici volontari, oltreché coi carabinieri in congedo; integrando in proprio e col supporto della vigilanza privata  le forze dell’ordine statali nelle azioni di vigilanza e di pattugliamento, da effettuare anche di notte; insediando una rete capillare di telecamere, anche con lettura delle targhe, monitorate dalla Municipale 24 ore; attivando impianti luce nelle aree non illuminate. C’è molto da fare, se si vuole".

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