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Cronaca

Il mondo della notte piange dj Claudio Coccoluto: "Se ne va il maestro più grande"

Nel corso degli anni imperdibili le sue serate nelle discoteche riccionesi, ma anche nel ravennate, dove una delle sue ultime esibizioni (nel 2018) era stata al Boca Barranca di Marina Romea

Dolore e sconcerto nel mondo della musica e del clubbing per la scomparsa di Claudio Coccoluto, avvenuta a soli 59 anni dopo aver lottato per una anno contro la malattia. Dj di statura internazionale protagonista dell’avanguardia in consolle da oltre quarant’anni, originario di Gaeta in provincia di Latina, si è spento martedì alle 4.30 nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia. Nel corso degli anni imperdibili le sue serate nelle discoteche riccionesi, dove si alternava tra il Cocoricò, la Villa delle Rose e il Peter Pan, ma anche nel ravennate, dove una delle sue ultime esibizioni (nel 2018) era stata al Boca Barranca di Marina Romea.

"Grazie per la tua musica Claudio", lo saluta su Facebook il ravennate dj Mitch B. "È un colpo devastante. Devastante per noi e per tutto il clubbing italiano - scrivono dal Meet compact club di Cervia - Perché non perdiamo soltanto un artista meraviglioso, ma perdiamo una figura di riferimento fondamentale per il nostro mondo e, soprattutto, un uomo capace di trasmettere come pochi la sua passione per la musica e di battersi per il riconoscimento culturale della club culture in Italia. E di questo gliene siamo infinitamente grati. È come se avessimo perso un padre, una guida ma anche un amico.  Ed il vuoto che lascia non può che essere incolmabile. Fai buon viaggio, maestro".

Tra i primi a volergli rendere omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino (insieme avevano fondato il Goa, 25 anni di storia nella Capitale, unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo): "Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me".

Coccoluto, "Cocco" per gli amici e gli addetti ai lavori, esordisce nel ‘78 come speaker nell’emittente locale Radio Andromeda, la sua prima interfaccia con il pubblico. Nel mondo del clubbing approda negli anni Ottanta, chiamato da Marco Trani, altra figura seminale nel mondo del djing scomparso prematuramente a 53 anni e apprezzato per il suo virtuosismo ai piatti, a sostituire Corrado Rizza. Protagonista e innovatore nel filone dell’elettronica underground, Coccoluto si contraddistingue per l’originalità stilistica , risultato di una ricerca costante e di una passione sconfinata. E pensare che, da adolescente, odiava la disco e la black music.

A conquistarlo, l’ascolto di una cassetta di bani mixati da Daniele Baldelli e Mozart, resident alla Baia degli Angeli di Gabicce Mare, sulla Riviera Romagnola: "Fui catapultato — ricorderà più tardi — nell’idea che il dj avesse un’essenza creativa". L’apice della sua carriera, la serata che più lo inorgogliva, la performance alla Sound Factory di New York nel ‘91: "In pista c’erano tutti i più grandi, da Louie Vega a Tony Humphries".

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