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Cronaca

Ravenna ricorda capitan Bulow: "Protagonista della storia d'Italia"

Per il primo cittadino è necessario "accendere una luce più potente su quello che Boldrini ha fatto per l'Italia nel dopoguerra"

Con una giornata di studi intitolata “Dalla liberazione alla cittadinanza” l’amministrazione comunale di Ravenna e l’Istituto storico della resistenza hanno ricordato il centenario della nascita di Arrigo Boldrini, Medaglia d’Oro al Valor Militare, deputato e senatore della Repubblica. "Ricordiamo quest'uomo straordinario al quale l'Italia deve moltissimo - ha esordito il sindaco Fabrizio Matteucci -. Boldrini, non fu solo il valoroso comandante partigiano, medaglia d'oro al valor militare, al quale le truppe alleate riconobbero doti di fine stratega, ma fu un protagonista di buona parte della storia del nostro paese anche negli anni che seguirono la guerra".

Per il primo cittadino è necessario "accendere una luce più potente su quello che Boldrini ha fatto per l'Italia nel dopoguerra. Egli fu membro dell'assemblea costituente, deputato dalla prima alla sesta legislatura e poi senatore dalla settima all'undicesima quando lui stesso chiese al suo partito di non essere più ricandidato. Fu quindi in Parlamento per quasi quarant'anni, dal 1945 al 1994. Vice Presidente della Camera dal 1968 al 1976. Poi la lunghissima permanenza ai vertici della Presidenza dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, di cui rimase presidente onorario fino alla fine dei suoi giorni".

Matteucci ha ricordato di Boldrini "lo spirito di servizio, la dedizione al proprio paese, il bene comune come orizzonte del proprio impegno, che lo hanno accompagnato nel corso della sua lunga vita". Quindi ha citato una frase di capitan Bulow (“Abbiamo combattuto per chi c'era, per chi non c'era e per chi era contro”) per evidenziare "il significato più profondo della Resistenza. Valori come la libertà e la democrazia sono stati valori universali che nel periodo della Resistenza hanno unito persone di credo politico diverso, come appunto Boldrini e Zaccagnini. Valori per i quali hanno lottato soldati provenienti anche da paesi lontani  insieme al ricostituito esercito italiano".

"Rendendo omaggio ad Arrigo Boldrini assolviamo al dovere di raccontare la Resistenza e riflettere su di essa - ha evidenziato il sindaco -. E' un dovere che abbiamo, in primo luogo, nei confronti dei ragazzi", invitando a "recuperare la memoria di quegli anni con le sue luci e le sue ombre". Citando una frase di Piero Calamandrei ("La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare"), Matteucci ha concluso sottolineando che "la libertà è un bene che non possiamo rischiare di perdere, che dobbiamo custodire con cura, perché riconquistare la libertà costa sangue e sacrificio, come ci insegna la grande lezione della Resistenza, come ci insegnano i grandi uomini  come Arrigo Boldrini".

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