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Cronaca Cervia

Continua il botta e risposta tra il Comune e il Marina di Cervia

Il Marina di Cervia interviene sulla decisione del Tar dell'Emilia Romagna, riferendo che "non corrisponde al vero quanto dichiarato dall'amministrazione comunale di Cervia"

Il Marina di Cervia interviene sulla decisione del Tar dell'Emilia Romagna, riferendo che "non corrisponde al vero quanto dichiarato dall'amministrazione comunale di Cervia". "Viceversa - riferisce il Marina in una nota - il danno riconosciuto in sede giurisdizionale rileva l’illegittimità del provvedimento Comunale, il quale peraltro è soltanto l’ultimo di una lunga serie di atti amministrativi adottati dall’Ente Civico, tutti viziati per eccesso di potere e vizio di legge. Infatti sui canoni di concessione demaniale della Mdc, tutti interamente pagati,  sui cui sono stati  scorrettamente applicati gli aumenti previsti dalla Legge numero 296/2006, è intervenuta la Corte Costituzionale con sentenza numero 29 del 27 gennaio scorso, definitivamente pronunciando che legge numero 296/2006  non può e non poteva essere applicata a quei concessionari, come la Mdc, che hanno costruito l’opera portuale, in quanto "i criteri di calcolo dei canoni commisurati ai valori di mercato, in quanto riferiti alle opere realizzate sul bene e non solo alla sua superficie, risultano applicabili, quindi, soltanto a quelle che già appartengano allo Stato e che già possiedano la qualità di beni demaniali. Nelle concessioni di opere da realizzare a cura del concessionario, ciò può avvenire solo al termine della concessione, e non già nel corso della medesima".

"La Corte ha, infine, riconosciuto ciò che il Consiglio di Stato aveva già precedentemente configurato, e cioè che tutte le opere costruite dai concessionari, come il porto costruito dalla Mdc, hanno testualmente “la qualificazione di cose immobili di proprietà privata” - prosegue il Marina -. Alla luce delle predette normative avente carattere cogente, il Comune ha scientemente e continuamente tenuto una condotta, incluso l’accesso manu militari al porto del 14 gennaio scorso e quanto accaduto successivamente, che costituisce gravissimi fatti, giuridicamente rilevanti, che non possono essere minimamente tralasciati. Stante la sentenza numero 29/2017 della Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato si pronuncerà sulla sospensiva del provvedimento di decadenza che è unicamente basato sulla inverosimile e scorretta applicazione della legge 296/2006 ai canoni demaniali della Mdc".  
 

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