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Cronaca

Coronavirus e terapia intensiva: "Gli effetti rimangono molto a lungo". Vaccino? "Bisogna fidarsi"

Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale chiede conto del coronavirus dal punto di vita clinico al direttore del dipartimento di Malattie dell'apparato respiratorio e torace dell'Ausl Romagna, Venerino Poletti

È "una malattia nuova, seria e particolare, che temiamo: quando colpisce duro e' molto grave". Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale chiede conto del coronavirus dal punto di vita clinico al direttore del dipartimento di Malattie dell'apparato respiratorio e torace dell'Ausl Romagna, Venerino Poletti, durante il quarto appuntamento in diretta Facebook con i protagonisti del sistema sanitario romagnolo. E il primario sottolinea che i posti letto delle quattro unita', tre di Pneumologia e una di Chirurgia toracica, sono occupati da pazienti covid. Per gli altri si va in consulenza in altri reparti, puntando anche su contatti telefonici e day hospital.

"Il sistema sanitario e' stato forte perche' ridondante". Il virus, sottolinea, "nella maggioranza dei casi non causa sintomi", sintomi che pero' possono essere "anche molto gravi", pure per le persone giovani. In queste ultime, aggiunge, se il virus attacca con forza, "dopo sette giorni di malattia c'e' un cambio di marcia" che porta all'insufficienza respiratoria. "E certi non se ne accorgono nemmeno di respirare male". Certo, prosegue, l'eta' ha un ruolo importante, ma tra i fattori di rischio ci sono l'ipertensione arteriosa, il diabete, le malattie cardiovascolari, l'obesita' e il fumo. Si indaga anche, aggiunge Poletti, su una "predisposizione genetica non chiarita": da questo punto di vista il Covid-19 "assomiglia alle malattie autoimmunitarie". Per chi passa dalla Terapia intensiva gli effetti "rimangono molto a lungo, ci vuole tempo per recuperare". Per chi non ci arriva, invece, "alla lunga i danni polmonari non paiono importanti". 

Per quanto riguarda i farmaci, prosegue nelle risposte al sindaco De Pascale, si stanno dimostrando "solidi" il cortisone, l'eparina e alcuni specifici in sperimentazione clinica. "Abbiamo fatto varie ricerche- spiega- sui farmaci, sui fattori di rischio" e un "grande aiuto" lo possono dare le biopsie polmonari". Poletti aggiunge che "i pazienti vanno ventilati in modo diverso da quello classico, il danno principale e' sulla rete dei vasi polmonari", che "la pronazione aiuta molto". Inoltre "sono stati individuati target terapeutici nelle cellule che coprono i capillari e gli alveoli". Sono invece "negativi" gli studi sulla idrossiclorochina, il farmaco antimalarico, e "non ha effetti benefici" la terapia al plasma iperimmune.

Sono invece "molto importanti" gli anticorpi monoclonali, su cui lavora anche una cordata italiana. Sul fronte invece della immunita' a chi ha contratto il virus, "sembra durare di piu' rispetto" alle previsioni iniziali, "mesi di sicuro". Sul vaccino, che Poletti fara' cosi' come il sindaco, prosegue il direttore, c'e' stato "un vero e proprio miracolo della scienza": quelli di Pfizer e Moderna "hanno una tecnologia rivoluzionaria. Riceveremo un codice, rna messaggero, che entra nelle cellule e fa produrre una componente proteica del virus cui reagiamo producendo anticorpi". Sulla sicurezza "i dati sono buoni" e le Autorita' regolatorie "molto pignole". Poletti sulla possibile terza ondata non si sbilancia, ma "dipende molto dai comportamenti" e "scene indecorose" come quelle per l'accessione delle luminarie del Natale a Rimini e Riccione non le si vorrebbe proprio vedere. (fonte Dire)

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