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Cronaca

Nuovo ospedale materno-pediatrico, pronto soccorso e Casa della salute in Darsena: "Ma manca un medico su 4"

In consiglio comunale l'Ausl fa il punto sugli investimenti, che a Ravenna toccheranno i 90 milioni. Ma continua a pesare la mancanza di personale. Carradori: "Sono d'accordo con i sindacati che hanno protestato"

A poche ore di distanza dal presidio messo in scena dai sindacati davanti alla sede dell'Ausl a difesa della sanità pubblica - al quale ha preso parte con convinzione anche il sindaco Michele de Pascale - in consiglio comunale ieri pomeriggio seduta fiume richiesta dai consiglieri di maggioranza sul tema della sanità, al quale hanno preso parte i vertici ravennati di Ausl Romagna.

Il sindaco: "Se non cambia qualcosa ci andiamo a schiantare"

Il sindaco de Pascale, ribadendo il sostegno ai lavoratori della sanità e alle loro proteste, ha chiarito: "Non si può imputare al governo Meloni il sotto finanziamento al servizio sanitario, ma è lecito chiedersi se tra 5 anni quando questo governo si concluderà il livello del finanziamento alla sanità sarà superiore o inferiore. Perchè a guardare i documenti della pianificazione finanziaria nei prossimi anni non si farà nulla in più per la sanità, anzi; Draghi aveva previsto di scavare e con la Meloni si continuerà a scavare. Queste riflessioni le poniamo tanto al Governo quanto alla Regione. Se in questo Paese non parte una seria riflessione per tutte le professioni sanitarie, noi ci andiamo a schiantare. Servono maggiori risorse, apertura alle riforme, centralità della salute pubblica e anche un rinnovato ruolo dei professionisti sanitari con un maggior riconoscimento economico e sociale, che spesso fa vite impossibili e ha retribuzioni bassissime".

Carradori (Ausl): "Mancano 280 medici, con 7 concorsi non abbiamo risolto nulla"

Il direttore generale Ausl Romagna Tiziano Carradori ha ribatito le problematiche che vanno dai sotto finanziamenti alla difficoltà di reperire personale: "Nel picco della pandemia avevamo 1900 unità di personale assunto, oggi siamo sui 1200-1300 e il personale "precario", a tempo determinato, si è ridotto del 56%. Farà strano che io lo dica, ma oggi c'è stata una manifestazione delle organizzazioni sindacali e io sono totalmente solidale con loro: non c'è servizio alla persona se non si investe sulle persone che quei servizi li producono. Oggi non troviamo medici sul mercato: il 12% dei miei colleghi medici di assistenza è vacante".

I problemi più gravi sono in Pronto Soccorso, dove "questa percentuale raggiunge il 26% - continua Carradori - In due anni e mezzo abbiamo fatto 7 concorsi e non abbiamo risolto alcun tipo di problema. 280 unità di personale medico sono vacanti, abbiamo 400mila accessi al Pronto Soccorso e il personale medico che risponde a questi bisogni è carente del 26%, c'è una sproporzione tra domanda e offerta di risorse sul mercato. I tempi d'attesa per le prestazioni specialistiche a livello di prossimità sono lunghi, nonostante noi siamo i meno peggio della regione, ma noi siamo in una regione che è abituata ad avere un livello di servizi migliori delle altre regioni e il cittadino si aspetta un livello alto. Se non si prendono misure straordinarie continueremo ad avere questi problemi". Infine un accenno sull'area vasta Romagna e sulla possibilità, ventilata da qualcuno, di tornare indietro: "Tornare indietro dall'Ausl Romagna? Penso che chi lo auspica non conosca i conti, per avere delle politiche virtuose è necessario che i territori facciano massa critica", chiosa secco Carradori.

La direttrice di distretto Roberta Mazzoni ha segnalato come nel 2022 siano state effettuate oltre 400mila visite specialistiche, il 14% in più rispetto al 2021. Restano tuttavia grosse criticità soprattutto per quanto riguarda le prestazioni di endoscopia digestiva, gastroscopia e colonscopia, visite cardiologiche e neurologiche. Infine una novità: verranno inseriti specialisti ambulatoriali all'interno di alcune case della salute - si partirà da Russi, Cervia e altre minori - con cardiologi e pneumologi inseriti direttamente nelle strutture. Oltre a questo si sperimenterà un progetto di oncologia di prossimità a Russi e Cervia, per accedere a cure di tipo oncologico in una situazione più prossima al proprio domicilio.

Gli investimenti e i nuovi progetti

La seduta del consiglio è stata anche l'occasione per fare il punto sui principali investimenti dei prossimi anni, illustrati da Francesca Luzi, direttrice dell'unità operativa attività tecniche. A Ravenna sono destinati circa 90 milioni - cifra più alta in Romagna contro i 28 milioni di Forlì, i 68 di Rimini e i 14 di Cesena -, in particolare 5 milioni di euro saranno destinati al blocco operatorio del Santa Maria delle Croci, con la riqualificazione e l'adeguamento dei vecchi comparti operatori (fine lavori prevista per il 2023); 10 milioni saranno destinati alla riorganizzazione della rete ospedaliera, che riguarda la ristrutturazione e l'ampliamento del pronto soccorso, ma anche i reparti di terapia intensiva e semintensiva (fine lavori prevista per il 2024).

14,5 milioni andranno alla nuova Casa della salute della Darsena nel parco Cesarea in via Antica Milizia (ma in questo finanziamento è compresa anche la riqualificazione degli ospedali di comunità di Cervia e di Russi con fine lavori prevista per il 2026): è stata completata la progettazione definitiva, le imprese esecutrici selezionate dovranno sviluppare il progetto esecutivo entro giugno e dopo l'estate inizieranno i lavori, che dovranno completarsi entro il 2025 per aprire al pubblico a marzo 2026. Infine 29 milioni andranno alla futura palazzina materno-pediatrica, per questa nuova struttura l'accordo verrà firmato entro il 2024 e si spera che possa essere completata entro il 2029.

Un rendering della nuova Casa della salute della Darsena
Rendering Ospedale Darsena-2

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