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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, verso la fase due. Conte: "Mascherine e distanze finchè non ci sarà il vaccino"

La "fase due" con la strategia del governo per la ripresa graduale delle attività, l'app per il tracciamento, la crisi economica legata al coronavirus e il Mes. Il presidente del Consiglio Conte ha fatto il punto

La "fase due" con la strategia del governo per la ripresa graduale delle attività, l'app per il tracciamento, la crisi economica legata al coronavirus e il Mes. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto il punto in Parlamento. L'informativa nell'Aula del Senato "mi consente di offrire al Parlamento un quadro compiuto delle più recenti iniziative che il governo ha adottato sul piano interno e un aggiornamento sulle iniziative che, a livello europeo, sono in programma per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid19. Questo passaggio viene compiuto nella chiara consapevolezza, di chi vi parla ma anche dell’intero governo, della necessità di coinvolgere appieno il Parlamento".

Così il premier iniziando l'informativa nell'emiciclo di Palazzo Madama. Questa consapevolezza, rimarca Conte, interviene "in particolare in una fase in cui l’azione del governo, per il carattere straordinario e la portata pervasiva dell’emergenza che stiamo affrontando, rileva direttamente su beni primari delle persone: la salute, la libertà, l’iniziativa economica, il lavoro".

"La pandemia ha costretto a misure di estrema urgenza adottate sempre nel rispetto dei principi di massima precauzione e di proporzionalità - ha detto Conte - In ogni più delicato passaggio, ho sempre avuto la massima premura affinché fosse preservato il delicato equilibrio fra i molteplici valori coinvolti, tutti di rango costituzionale, e affinché fosse assicurato che i diversi organi costituzionali, ciascuno espressione di irrinunciabili garanzie, fossero coinvolti nella misura più ampia possibile, soprattutto a tutela del principio supremo di democraticità che informa di sé l’intero ordinamento giuridico".

"Il governo è consapevole della necessità di rafforzare i sistemi di prevenzione e il tampone è l'unico strumento certo d'identificazione del virus. Rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus", ha detto il premier, e a tal riguardo "il governo si sta adoperando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali, con particolare attenzione a case di cura e residenze sanitarie assistenziali, dove si è verificata, purtroppo, un’esplosione incontrollata dei contagi, specialmente in alcune aree del Paese".

L'app Immuni: "Tracciamento necessario per evitare la diffusione del virus"

Inoltre, occorre un "rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti, il cosiddetto contact tracing, e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’immediatezza nell'individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento sono cruciali per evitare che singoli contagiati possano determinare nuovi focolai. Per questo, un’adeguata applicazione informativa direttamente disponibile su smartphone è uno strumento essenziale per accelerare tale processo". In sostanza, per tracciare chi ha già avuto il coronavirus si userà l'app "Immuni", di cui si è parlato in questi giorni. "Il tracciamento - ha spiegato Conte - è necessario per evitare la diffusione del virus. Ma il suo utilizzo sarà su base volontaria e non ci saranno limitazioni per chi non la scarica".

Uso delle mascherine e misure di distanziamento sociale

Conte ha poi affermato che sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti per la fase due: "Il primo è mantenere e far rispettare il distanziamento sociale, promuovere l'utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili terapia e vaccino". Finché non ci saranno, si dovranno usare le mascherine. Ma, dice il premier, "anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare" le regole anti contagio e "l'aspirazione al ritorno alla normalità". Poi l'avvertimento: "Le imprudenze potrebbero compromettere sacrifici. Un'avventantezza in questa fase, dettata dalla legittima voglia di ripartire, può compromettere tutti i sacrifici che con responsabilità e disciplina i cittadini hanno fatto finora".

Coronavirus e crisi economica: un nuovo decreto "non inferiore a 50 miliardi"

Spazio poi alla crisi economica e alle misure messe in campo per cercare di arginarla. Il governo si prepara quindi a nuovi stanziamenti di sostegno economico per famiglie e imprese. "Dobbiamo potenziare ulteriormente la nostra risposta di politica economica. Per tale ragione, in aggiunta ai 25 miliardi di euro già stanziati con il 'Cura Italia', il governo invierà in brevissimo tempo al Parlamento un'ulteriore relazione contenente la richiesta di scostamento dagli obiettivi di bilancio pari alla cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Una cifra davvero consistente, non inferiore a 50 miliardi di euro che si aggiungeranno ai 25 miliardi già stanziati per un intervento complessivo non inferiore ai 75 miliardi di euro", ha detto il premier nell'informativa in Senato.

L'intervento dell'Europa e il Mes

Infine Conte si è soffermato sulle misure europee per il sostegno alla crisi dovuta alla pandemia e sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto fondo salva Stati): "L'Ue e l'Eurozona non possono permettersi di ripetere gli errori commessi nella crisi finanziaria del 2008, quando non si riuscì a dare una risposta comune. E' un rischio che non ci possiamo permettere di correre perché il fallimento nel produrre una risposta adeguata e coraggiosa provocherebbe un grave danno allo stesso progetto europeo".

E ha continuato: "Sull'ormai strafamoso Mes si è alimentato nelle ultime settimane un dibattito che rischia di dividere l'Italia in opposte tifoserie", ma l'intento è procedere con la "massima cautela". "Chi esprime dubbi su questa linea di credito contribuisce a un dibattito democratico e costruttivo. Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spetterà l'ultima parola". Conte ha quindi spiegato che "ci sono Paesi in Ue che hanno dimostrato interesse" al Mes senza condizioni. "La Spagna ha dimostrato di essere interessata purché non abbia le condizionalità previste prima dell'emergenza. Rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia in Ue. Ma l'Italia ha bisogno di altro. I criteri del Mes sono inaccettabili per la natura di questa crisi. Bisogna costruire un Economic Recovery Fund per contrastare la crisi".

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