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Cronaca

False documentazioni: rivenditore di motori marittimi finisce nei guai

Gli elementi acquisiti saranno inviati al competente reparto territoriale del Corpo per i conseguenti accertamenti fiscali

Un controllo eseguito in mare al largo di Marina di Ravenna, da una unità navale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Marina di Ravenna, dipendente dal Reparto Operativo Aeronavale di Rimini, ha dato il via a una indagine che ha portato a scoprire un'attività di falsificazione di documenti relativi a motori marini, da parte di un rivenditore professionista di 50 anni, residente nel ravennate. 

I finanzieri, partendo dalla consultazione dei certificati d'uso di un motore marino installato a bordo di un natante controllato in mare ed esibiti in copia dal proprietario dell'unità da diporto, sono riusciti a risalire al professionista, rivenditore di motori marini, che aveva fornito all'ignaro acquirente i certificati d'uso risultati poi contraffatti. Secondo quanto appurato dalle Fiamme Gialle, la frode consisteva nell'utilizzare copie di certificati d'uso originali, modificate ad arte attraverso l'utilizzo di programmi informatici, per produrre documenti contraffatti da utilizzare quali originali su diverse tipologie di motori marini privi di certificazione.

Le successive attività, delegate dalla Procura di Ravenna, condotte nell'abitazione e nell'attività commerciale del rivenditore, hanno portato al sequestro un motore marino immatricolato, diverse carcasse di motori e numerosi certificati d'uso di motori (dei quali il responsabile non era riuscito a dimostrare possesso e provenienza) e di altro materiale informatico d'interesse investigativo. Il rivenditore è stato indagato per  "falso materiale commesso dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative" e "ricettazione".

Gli elementi acquisiti saranno inviati al competente reparto territoriale del Corpo per i conseguenti accertamenti fiscali, al fine di verificare eventuali condotte non a norma riconducibili alle attività illecite del rivenditore di motori marini. "L'attività di servizio condotta, a tutela dei commercianti onesti e degli utenti del diporto nautico, ha messo fine all'ulteriore perpetrazione di condotte illecite su motori marini di dubbia provenienza, immessi sul mercato privi delle necessarie originali certificazioni di uso o dichiarazioni di potenza, a un'attività dannosa per gli acquirenti che venivano frodati in quanto acquistavano un motore non originale e dunque più scadente, potenzialmente pericoloso per se stessi e per gli altri utenti del mare", spiegano fonti investigative.
 

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