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Convegno sul carcere: cosa serve ai detenuti? Più attività utili

Si è svolto lunedì in municipio l'incontro pubblico dal titolo 'Verso l'umanizzazione della pena": il punto sulla situazione carceraria" alla presenza del sindaco Fabrizio Matteucci, del Prefetto Fulvio della Rocca, del questore Mario Mondelli

Si è svolto lunedì in municipio l’incontro pubblico dal titolo ‘Verso l’umanizzazione della pena”: il punto sulla situazione carceraria” alla presenza del sindaco Fabrizio Matteucci, del Prefetto Fulvio della Rocca, del questore Mario Mondelli, dell’assessora alle politiche sociali Giovanna Piaia, della direttrice del carcere di Ravenna Carmela Di Lorenzo, del presidente Idio Baldrati e dei componenti della commissione consiliare 2, e da rappresentanti del mondo del volontariato che a vario titolo si occupano della condizione dei carcerati e di disagio sociale.

Il tema dell’incontro è stato affrontato dal provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Pietro Buffa, e dalla Garante regionale delle persone private della libertà personale Desi Bruno dopo l’intervento di apertura del sindaco. Il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Pietro Buffa ha affrontato il tema sotto il profilo giuridico costituzionale indicando nel rispetto della innata dignità delle persone l’obiettivo delle iniziative che, gradualmente, si stanno mettendo in campo per migliorare il clima relazionale dentro le carceri, come ad esempio le esperienze lavorative di pubblica utilità. E’ questa una delle condizioni che, se sviluppata, consentirebbe al detenuto di recuperare la socialità a partire dalla percezione dell’esistere degli altri, attenuando il sentimento di isolamento e alienazione che caratterizza la vita in cella. Per tale ragione il provveditore Buffa ha citato il protocollo siglato di recente fra il presidente della Regione Vasco Errani e il ministero della Giustizia che prevede fondi e azioni significative per migliorare la condizione carceraria .

La Garante Desi Bruno entrando nel merito della situazione del carcere di Ravenna, dopo averlo visitato, ha affermato che, seppur in sovraffollamento, è tra le situazioni meno problematiche della regione soprattutto dal punto di vista delle relazioni con la direzione e il personale di custodia. L’aspetto più critico che viene denunciato dagli stessi detenuti è il ritardo con cui vengono decise le istanze da parte del giudice di Sorveglianza. La garante ha invitato a continuare la strada intrapresa di raccordo fra istituzioni locali, volontariato e direzione carceraria, per le attività già avviate con i lavori di pubblica utilità (pulizia delle spiagge) e del laboratorio di pasticceria che sta per nascere in via Port’Aurea.

Un aspetto questo che è stato rimarcato anche dal prefetto Fulvio della Rocca che ha auspicato uno sviluppo delle iniziative in tale direzione come opportunità di redimersi offerta a coloro che stanno scontando la pena. “La grande sinergia tra carcere e città – ha detto l’assessora Piaia che ha presieduto l’incontro - è incrementata da una proficua collaborazione tra Direzione, Polizia Penitenziaria, Comune e Volontariato. Su tutto il sistema carcerario pende comunque la condanna di Strasburgo per il trattamento inumano e degradante e sono concessi all'Italia ancora pochi mesi per evitare il pesante sanzionamento pecuniario”.

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