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Cronaca

Coronavirus, domenica sospese le Messe festive: le disposizioni della diocesi

L’Arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni ha promulgato un decreto che rende obbligatorie sul territorio le decisioni dei vescovi dell’Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del virus

Nuove disposizioni legate all’emergenza Coronavirus per la diocesi. L’Arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni ha promulgato un decreto che rende obbligatorie sul territorio le decisioni dei vescovi dell’Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del virus.

I vescovi dell’Emilia-Romagna, in comunione con i Vescovi della Lombardia e del Veneto, a seguito del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, confermano che nelle Diocesi emiliano-romagnole è sospesa anche per domenica 8 marzo la celebrazione dell’Eucarestia con la presenza dei fedeli, così come restano sospese le celebrazioni eucaristiche feriali. Inoltre, tenendo conto delle disposizioni ministeriali circa la chiusura delle scuole, è confermata la sospensione della catechesi e la chiusura degli spazi aperti al pubblico fino al 15 marzo.

La decisione, assunta in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana, si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale si è definito il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del coronavirus ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario. Le chiese rimarranno aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale e l'incontro con i sacerdoti.

“Non si tratta per noi semplicemente di obbedire a delle norme dell’autorità pubblica – spiega monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia – che essendo ragionevoli, sono da tenere in grande considerazione. C’è per noi un’attenzione particolare al fatto che nelle nostre chiese abbiamo una quota di persone anziane e molto anziane che sono il nucleo più fedele, ma sono anche le persone più a rischio. E quindi dobbiamo avere un’attenzione particolare a loro: è un gesto di carità. La comunità cristiana è come una famiglia: se un componente è a rischio, tutta la famiglia si riorganizza e cambia le abitudini e il modo di fare per dare la miglior cura a colui che è malato. Questa situazione è un’occasione per riscoprire la preghiera personale e la Parola di Dio: “Qui abbiamo la Madonna Greca: l’immagine è significativa perché la Vergine sta pregando, con le braccia aperte. E quindi intercede per noi, per la nostra chiesa locale, per i più piccoli e malati. A lei ci vogliamo rivolgere. In particolare con una preghiera tratta dalle suppliche che si recitano nei 7 sabati prima della festa della Madonna Greca: Noi ti supplichiamo, o Protettrice di Ravenna, Madre e Salvezza nostra: stendi su questa città, sulle tue terre, sull’intera Diocesi, su tutta la Romagna la Tua protezione. Benedici o Maria questo popolo a Te consacrato; rendilo degno delle sue tradizioni di fede e di santità; salvaci Tu, che sei la Madre e la fiducia nostra. Amen”.

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