Coronavirus, numeri ancora troppo alti: 4 morti e 25 nuovi casi
I nuovi decessi mercoledì sono quattro, dopo i cinque della giornata precedente. E aumentano di nuovo anche i nuovi contagi, con 25 nuovi pazienti positivi (ieri erano solo 12, meno della metà)
Ancora troppe vittime del Coronavirus nel ravennate: i nuovi decessi mercoledì sono quattro, dopo i cinque della giornata precedente. E aumentano di nuovo anche i nuovi contagi, con 25 nuovi pazienti positivi (ieri erano solo 12, meno della metà): 15 di questi sono relativi a Ravenna, 3 a Faenza, uno ad Alfonsine, uno a Castel Bolognese, uno a Lugo, uno a Massa Lombarda, uno a Russi e uno a Sant'Agata sul Santerno, più un caso proveniente da fuori provincia.
Nel ravennate
Rispetto alle 25 positività, 14 fanno riferimento a donne e 11 a uomini. Una persona è residente fuori provincia. Venti pazienti sono in isolamento domiciliare poichè privi di sintomi o con sintomi leggeri, gli altri 5 sono ricoverati, nessuno in terapia intensiva. Sul fronte epidemiologico, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.
Per quanto attiene ai decessi, se ne sono purtroppo verificati quattro: si tratta di quattro pazienti di sesso maschile di 71, 73, 76 e 81 anni. Tutti erano ricoverati da vari giorni e presentavano patologie pregresse. Cinque le guarigioni cliniche, quattro uomini e una donna, cui si aggiunge una guarigione definitiva, cioè un paziente che ha avuto due tamponi negativi. Sono 637 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall'estero.
I 605 casi distribuiti per Comune
32 residenti al di fuori della provincia di Ravenna
272 Ravenna
97 Faenza
42 Cervia
42 Lugo
18 Castelbolognese
16 Bagnacavallo
16 Russi
13 Alfonsine
12 Cotignola
9 fusignano
8 Conselice
8 Massa Lombarda
6 Riolo Terme
5 Solarolo
5 Brisighella
3 Sant’agata Santerno
1 Casola Valsenio
"Una giornata triste: purtroppo devo comunicare due nuovi decessi di faentini - spiega il sindaco Giovanni Malpezzi - Si tratta di due uomini, uno di 71 anni che si trovava in terapia intensiva e un 81enne, anch'esso ricoverato in ospedale ma non in terapia intensiva. Entrambi soffrivano di patologie pregresse. Dall'inizio dell'emergenza Faenza piange così 6 vittime. Questi non sono numeri per fare statistiche, ma persone che ci lasciano e familiari che non possono essere loro vicino in quel momento: un dramma nel dramma. A questi numeri non possiamo e non dobbiamo assuefarci. Una comunità è forte se è capace di esprimere sentimenti di umanità e solidarietà. Mai come in questo momento ce n'è bisogno. Alla famiglie, ai parenti e agli amici di questi nostri concittadini le più sentite condoglianze mie, dell'amministrazione comunale e la vicinanza di tutti noi. Sul fronte dei contagi, sono invece 3 i nuovi casi accertati a Faenza: si tratta di un uomo di 56 anni ricoverato in ospedale, non in terapia intensiva e di due donne, rispettivamente di 77 e 54 anni, entrambe in isolamento domiciliare e il cui contagio è riconducibile a folocai già accertati".
"25 nuovi casi contro i 12 di ieri, un andamento che ancora non riesce a fornirci un dato strutturale per capire se realmente abbiamo localmente superato il picco, anche se a Cervia ad oggi non vi sono nuovi casi - commenta il sindaco Massimo Medri - Per questo e per non vanificare gli sforzi finora fatti, chiedo a tutti i cittadini di continuare a seguire scrupolosamente le norme ministeriali, e le ordinanze regionali e comunali. Capisco perfettamente che ogni giorno è sempre più difficile per ognuno di noi obbligarsi a questo auto isolamento, ma dobbiamo essere consapevoli di quanto il comportamento dei singoli individui sia fondamentale e che il numero delle vittime e il benessere economico della città dipende direttamente dalla sconfitta del virus. Dobbiamo vincerlo insieme per far sì che da domani ognuno di noi si senta più sicuro, per la propria salute, per pianificare investimenti, per ipotizzare un viaggio, per il turismo. In questo momento l’Italia è salita alla cronaca internazionale per l’efficienza del sistema sanitario e per l’eroismo dei suoi operatori sanitari; a breve deve salire alle cronache per essere stata la prima nazione a essersi trovata in emergenza, dopo la Cina, e la prima a essere stata in grado di debellare il Coronavirus. So che lo sforzo che vi stiamo chiedendo non è facile, ma dobbiamo operare tutti insieme per arrivare a essere certi della sconfitta del virus e debellarlo".
In regione
14.787 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 713 in più rispetto a ieri; 58.457 i test effettuati, 3.925 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, mercoledì 1 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Complessivamente, sono 6.443 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (374 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 359, 6 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.644 a 1.732: 88 in più, quindi, di cui 58 uomini e 30 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.566 (89 in più rispetto a ieri), 1.150 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 416 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 25 residenti nella provincia di Piacenza, 24 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 3 in quella di Bologna (di cui 1 nel territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 4 in quella di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 2 a Forlì e 2 a Cesena, 5 in quella di Rimini. 3 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.716 (81 in più rispetto a ieri), Parma 2.005 (72 in più), Reggio Emilia 2.553 (246 in più, crescita che si deve anche un aumento dell’attività del laboratorio di analisi), Modena 2.297 (75 in più), Bologna 1.813 (133in più), Imola 271 (11 in più), Ferrara 326 (6 in più), Ravenna 605 (25 in più), Forlì-Cesena 756 (di cui 375 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri, e 381 a Cesena, 17 in più), Rimini 1.445 (38 in più).
Tamponi “drive through”: operativo da oggi il punto presso il Cmp (Centro di medicina e prevenzione dell’Ausl) di Ravenna
Per accertare la guarigione delle persone già risultate positive, in modo rapido e senza che debbano scendere dall’auto, sono stati allestiti diversi “drive through” con materiali e mezzi dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e l’impiego del volontariato: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re), Cesena e Forlì e, per i dipendenti positivi e poi guariti che devono essere sottoposti a tampone per poter tornare al lavoro, quello del Sant’Orsola di Bologna. E’ operativo da mercoledì 1 aprile un punto drive through a Ravenna, presso il Cmp (Centro di medicina e prevenzione dell’Ausl), e in particolare nella parte posteriore della struttura. Anche a Rimini ci si sta organizzando per allestire una struttura analoga.
Screening sul personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali dell'Emilia-Romagna
Da domani, giovedì 2 aprile, in Emilia-Romagna si parte con lo Screening su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali della regione, da Piacenza a Rimini. Si inizierà con una prima batteria di 50mila test sierologici, per poi proseguire con ulteriori 100mila test (già ordinati), con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi; saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute.
Da Piacenza a Rimini, 5.044 i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, passano complessivamente da 5.039 a 5.044, tra ordinari (4.501) e di terapia intensiva (543).
Nel dettaglio:728 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.139 a Parma (68 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva), 931 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 722 in Romagna (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 93 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda l’apporto delle strutture private, a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo e Casa di Cura Piacenza per 210 posti letto complessivi Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. A Reggio Emilia è attiva la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto.
A Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. In Romagna sono stati attivati 8 posti di terapia intensiva a Villa Maria Cecilia. Relativamente ai Covid hospital sono attivi quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermati, gli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre in provincia di Bologna, sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti). Per i pazienti meno gravi o in via di guarigione sono già attivi come strutture Covid l’ospedale di Comunità di Bobbio, e nel modenese l’ospedale di Comunità di Fanano.
Nuovi strumenti e dispositivi di protezione individuale
Quarantanove occhiali protettivi, 950 camici impermeabili, 137mila cuffie copricapo, 405.800 guanti in lattice, 13.640 mascherine chirurgiche, 319.500 altri tipi di mascherine tra cui le “Montrasio, 2 mila copriscarpe: questo è quanto il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha fatto pervenire in Emilia-Romagna tra ieri e oggi.
Requisizioni
Negli ultimi giorni sono stati recuperati dispositivi di protezione individuale e materiali anche attraverso requisizioni fatte in aeroporto e interporto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza. Proprio questa mattina, all'aeroporto Guglielmo Marconi sono state requisite 50mila mascherinechirurgiche importate dalla Cina e destinate a rivenditori privati; e, all’interporto di Bologna, oltre 13mila dispositivi medici monouso di produzione italiana, destinati alla Repubblica Sudafricana, già consegnati all’Agenzia di protezione civile dell’Emilia-Romagna. Dal 26 marzo ad oggi i dispositivi di protezione individuale e materiali medicali consegnati alla Protezione civile regionale come esito di operazioni di requisizione sono state: 92.900 ffp2, 234.745 mascherine chirurgiche, 1.199 aspiratori chirurgici, 13.910 dispositivi monouso per la ventilazione respiratoria.
Volontari all’opera
Sono stati 761 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, martedì 31 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 9.747 giornate di impegno effettuato. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (263, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (459, con una significativa presenza – 60 – degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma (13) e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali (28). Su richiesta dell’Ausl Romagna, è stata montata ieri una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze alla sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.
Punti triage
Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali.