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Cronaca

Coronavirus, Angelini (Ausl): "Il vaccino è la luce in fondo al tunnel, ma il tunnel è ancora molto lungo"

"I vaccini non devono generare la sensazione che si può abbandonare l'attenzione. Potremo abbassare la guardia soltanto quando la maggioranza dei cittadini sarà protetta"

Settimo appuntamento con le dirette Facebook del sindaco Michele de Pascale per confrontarsi sui temi della sanità e dell'emergenza Covid, che sta mettendo in seria difficoltà medici e ospedali di tutto il mondo. Mercoledì ospite dell'intervista è stata Raffaella Angelini, direttrice della Sanità pubblica di Ausl Romagna - già protagonista della seconda intervista del sindaco, tornata per fare il punto "aggiornato" della situazione.

Il 'vaccine day': "Una grande emozione. Siamo arrivati rapidamente al vaccino, ma non in fretta"

"L'inizio della campagna vaccinale significa vedere la luce in fondo al tunnel, ma il tunnel da percorrere è ancora lungo; i vaccini non devono generare la sensazione che si può abbandonare l'attenzione - ammonisce subito la direttrice - Stiamo pagando il prezzo dell'intensa circolazione delle persone nei primi fine settimana di dicembre e stiamo avendo un aumento dei casi; bisogna essere consapevoli che quando ci si trova in situazioni di affollamento, anche all'aperto, ci si espone a dei rischi. Noi dovremo convivere con questa consapevolezza adottando le misure necessarie fintanto che la circolazione del virus sarà alta. Potremo abbassare la guardia soltanto quando la maggioranza dei cittadini sarà protetta".

Angelini è stata tra le prime a vaccinarsi domenica scorsa, durante il 'vaccine day': "Cosa abbiamo provato? Il sentimento di essere coinvolti in qualcosa di veramente grande - commenta emozionata - Non è mai successa nella storia dell'umanità una situazione di questo tipo. Fino alla fine di gennaio del 2020 noi non conoscevamo il virus: avere vaccinato le prime persone il 27 dicembre dello stesso anno è qualcosa di inaudito. La gestione di un problema così grosso che non ci sta facendo respirare - i sanitari sono sotto forte stress da un anno - e avere la consapevolezza di avere una via d'uscita da questo dramma ci ha riempito di emozione. C'era la consapevolezza di partecipare a qualcosa di grande che contemporaneamente avveniva in tutti i Paesi dell'Unione Europea, è stata una grande emozione".

"Anche se è stato fatto rapidamente, non è stato fatto però in fretta - puntualizza Angelini - Non è stato saltato nessuno dei passaggi indispensabili per mettere a punto e autorizzare un vaccino. Il vaccino anticovid ha alle spalle un solido studio che ha riguardato 44mila persone volontarie. Quello che non era mai successo è l'avere investito tante risorse, pubbliche e private, di scienziati e volontari. Non si era mai visto. Siamo una società migliore di quella che credevamo".

Come proseguirà la campagna vaccinale? I vari step

La provincia di Ravenna, negli ultimi anni, ha sempre fatto scuola in termini di adesione alle campagne vaccinali. I vari step per questo vaccino sono stati stabiliti con precisione, graduando le varie categorie e dando la priorità alle persone più a rischio. "Le prime categorie sono quelle più a rischio per livello di esposizione, quindi tutti gli operatori sanitari dell'ospedale, i tamponatori e il personale che opera nelle case protette per anziani - spiega la direttrice Ausl - Poi i più a rischio per la gravità della malattia nel caso vengano colpiti, ossia gli ospiti delle case di riposo e delle case protette. L'obiettivo è quello di avere gli ospedali Covid free. Prevediamo di completare questo primo step di vaccinazioni entro la terza settimana di febbraio. Sarà attivo un sistema di prenotazione, perchè questo step dovrebbe riguardare circa 7-8mila persone, e solo chi ha titolo potrà prenotare. Parallelamente al centro vaccinale del Pala de Andrè, che dovrebbe fare oltre 350 vaccinazioni al giorno, avremo delle squadre che si sposteranno sul territorio costituite da infermieri e medici per andare nelle case di riposo, dove vaccineremo anziani e personale: vogliamo concludere questo primo giro di vaccinazioni entro metà febbraio".

Ci sono però anche anziani che hanno età e quadro clinico simile a quello dei coetanei ricoverati nelle cra, ma che vivono in casa. "La necessità di concludere in fretta il primo step del piano vaccinale è proprio dovuta a quella di passare al secondo, che riguarda gli ultraottantenni che non sono ricoverati in struttura - continua Angelini - Il terzo step riguarderà le persone tra i 60 e i 75 anni, partendo da quelle con patologie. Sulle case di riposo c'è anche un'altra complicazione: non si può andare a vaccinare dove c'è un focolaio, ma bisogna aspettare che il focolaio si spenga".

Il vaccino va bene per tutti?

Pazienti oncologici o che hanno malattie autoimmuni possono vaccinarsi? "Il vaccino non si fa prima dei 16 anni e alle donne in gravidanza e allattamento, perchè al momento non ci sono studi sufficienti - spiega la direttrice - Controindicazioni assolute alla vaccinazione non ce ne sono; è chiaro che per chi ha già una patologia autoimmune, se fa una terapia immunosoppressiva, è possibile che il vaccino abbia un'efficacia inferiore; ma quando sarà il momento potrà comunque vaccinarsi. Ogni giorno abbiamo 44 infermieri e almeno 7-8 medici per l'attività vaccinale. E' faticoso, perchè è personale che viene preso da altri reparti: contiamo molto che almeno una parte di questo personale si aggiungerà quello che manderà Arcuri. Ci sono medici in pensione che si sono offerti come volontari per lavorare, e tra i nostri vaccinati di domenica c'erano anche molti primari ospedalieri, perchè anche loro hanno dato disponibilità a coprire dei turni al Pala de Andrè".

Come comportarsi dopo la vaccinazione? Quali sono gli effetti collaterali?

"Il vaccino, pur avendo un'efficacia elevatissima - 95% - non è efficace al 100%, per cui c'è una possibilità seppur ridotta di contrarre il virus - precisa Angelini - In una situazione come quella di oggi in cui il virus circola molto, bisogna continuare a proteggersi. La vaccinazione ha sempre due punti di vista: la salute di chi si vaccina e la prevenzione per la collettività. Finchè non abbiamo raggiunto adeguati livelli di riduzione della circolazione del virus, siamo comunque esposti".

Capitolo effetti collaterali del vaccino: "Gli effetti collaterali sono gli stessi che accompagnano molti vaccini - conclude la dirigente Ausl - Quello più comune è l'indolenzimento, che dura un paio di giorni; ci può essere la febbre, un senso di malessere o debolezza. Come tutti i vaccini e tutti i farmaci esiste il tema delle allergie, ma non sono descritti grossi effetti collaterali".

No vax, il sindaco: "La stragrande maggioranza del ravennati si vaccinerà"

"Chi è favorevole ai vaccini non ha motivi razionali per non fare questo vaccino. Se questo messaggio è chiaro, la stragrande maggioranza dei ravennati si vaccinerà", commenta invece il sindaco lanciando il guanto di sfida ai dubbi avanzati dai No Vax sul vaccino Pzifer-Biontech utilizzato in questa prima fase. "Non vorrei passassimo le nostre giornate a scontrarci col 2% della popolazione che è contro tutti i vaccini e non cambierebbe comunque idea e invece non mandassimo messaggi chiari al 95% che non è contrario ai vaccini ma rischia di venire male informato da fake news sulle differenze tra questo e gli altri vaccini". Delle due, secondo il sindaco, a protestare a Ravenna saranno i cittadini al momento esclusi dalle vaccinazioni. "Riceverò letteracce di chi vorrà vaccinarsi e non troverà il posto per farlo", afferma De Pascale.

Tutto ciò che c'è da sapere sul vaccino anti Covid: le risposte alle domande più frequenti

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