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Cronaca

Coronavirus, cinque nuovi casi nel ravennate: aumentano i guariti ma anche i morti

Dopo il 45enne impiegato risultato positivo giovedì, sono in aumento anche nella nostra provincia i casi di Coronavirus

Sono ben cinque i nuovi casi di persone risultate positive al Coronavirus nella provincia di Ravenna tra giovedì e venerdì. Dopo il 45enne impiegato risultato positivo giovedì, sono in aumento anche nella nostra provincia i casi di Coronavirus. In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto all’aggiornamento di giovedì pomeriggio. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati.

"Rispetto ai nuovi 5 casi di Coronavirus accertati in provincia di Ravenna, si precisa in primo luogo che tutti hanno avuto origine a seguito dei contatti con pazienti e aree in cui il virus era già presente, sia fuori regione sia in regione - precisano dal Comune - Si tratta di tre pazienti donne e di due uomini; uno solo di essi, maschio, è ricoverato all’ospedale di Ravenna, sebbene le sue condizioni non siano gravi. Gli altri quattro pazienti sono seguiti a livello domiciliare, in regime di quarantena volontaria, in quanto le loro condizioni sono buone, privi di sintomi o con sintomi in remissione. Come di consueto è stata immediatamente avviata l’indagine epidemiologica per individuare i contatti stretti di questi pazienti, da collocarsi a loro volta in quarantena domiciliare volontaria, con sorveglianza attiva da parte del personale del Dipartimento di Sanità pubblica di Ravenna dell’Ausl Romagna. Tale misura e il relativo monitoraggio continuo proseguirà per i prossimi 14 giorni ed è mirato, oltre che alla sicurezza sanitaria degli utenti, al contenimento della diffusione del virus".

Si conferma anche venerdì che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a giovedì). Tra ieri e oggi è aumentato, passando da 10 a 17, il numero delle guarigioni, 16 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi; ma purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37. I 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più), 4 Forlì-Cesena (in numero stabile), 8 Ravenna (5 in più). Per la prima volta si riscontra un caso positivo nella provincia di Ferrara. Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto - già a partire da sabato con l’ospedale di Castel San Giovanni - il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).

Il sindaco Pula: "Primo caso a Conselice"

Uno dei 5 casi nuovi di positività al Coronavirus registrati in provincia di Ravenna si riferisce a una persona residente nel territorio del Comune di Conselice, riconducibile al focolaio piacentino. A confermarlo è il sindaco Paola Pula: "La persona è in isolamento nella propria abitazione come da procedura dell'Asl Romagna e sta bene. In via precauzionale sono stati posti in quarantena volontaria i contatti più stretti a partire dall'ambito familiare con sorveglianza attiva da parte del personale del Dipartimento di Sanità pubblica. La situazione è pertanto sotto il controllo delle autorità sanitarie. Desidero confermare la tempestività dell'attivazione delle procedure che testimoniano l’efficacia del nostro sistema sanitario. Tutte le Istituzioni sono costantemente impegnate per preservare la salute dei cittadini, cercando altresì di tutelare quanto più possibile anche i soggetti coinvolti. Occorre la collaborazione di tutti per mettere in atto comportamenti individuali e collettivi tali da tutelare la propria salute e quella della comunità. In questo periodo di emergenza invito tutti a cercare di essere sobri e rispettosi e ad avere fiducia nel nostro sistema di comunità fatta di istituzioni, strutture sanitarie e cittadini. Siamo insieme e sapremo far fronte a questa difficile contingenza".

E' un impiegato il terzo positivo al Coronavirus: "Colleghi in quarantena, il contagio forse da Piacenza"

L'assessore

“Voglio rassicurare i cittadini ancora una volta: in Emilia-Romagna abbiamo posti letto e professionalità in grado di garantire a tutti le cure più idonee. Posso garantirlo dopo aver parlato con tutti i direttori generali delle Aziende sanitarie e di quelle ospedaliere”. Così il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, ha fatto il punto sulla situazione da Piacenza a Rimini, al termine dell’incontro dell’Unità di crisi regionale. “I numeri sono paragonabili in gran parte a quelli di giovedì - ha precisato Venturi - con un incremento di circa il 25% dei positivi al Coronavirus, un trend in linea con quello degli scorsi giorni. L’esordio del contagio in Emilia-Romagna risale a circa due settimane fa e quindi ci attendiamo che nei prossimi giorni il numero delle persone che torneranno negative al virus aumenterà gradualmente e significativamente. Per quanto riguarda il caso della mamma piacentina positiva la Coronavirus che ha partorito una bimba negativa, venerdì anche la mamma è tornata negativa".

"Dobbiamo poi ricordare che questa malattia ha un tasso di letalità rispetto a chi si infetta che è molto diversa rispetto all’età ed è quindi fondamentale ritornare a chiedere alle persone anziane di soprassedere per alcune settimane a occasioni di socialità - continua Venturi - Il caso di Bologna è infatti emblematico: dei 22 nuovi casi in più 16 riguardano persone che si sono contagiate frequentando una bocciofila del circondario imolese. È una situazione che non possiamo permetterci. I posti di terapia intensiva sono ora il nostro bene più prezioso e dobbiamo preservarli, non metterli a rischio per una partita di bocce. Proprio per questo stiamo valutando, insieme al Governo, provvedimenti più restrittivi anche per piscine, palestre, luoghi e centri dove si concentrano ancora molte, troppe persone. È necessario mettere in atto tutte le misure possibili per contenere il contagio al massimo”.

Il commissario ha poi ricordato il caso del Sant’Orsola di Bologna dove un intero reparto ha dovuto essere chiuso perché un degente ha mostrato sintomi ed è risultato positivo al Coronavirus mentre era in convalescenza dopo un intervento chirurgico: “Dobbiamo fare i conti anche con questo, con la possibilità che un caso possa sfuggire alla prima indagine perché senza sintomi evidenti. Stiamo riprogrammando l’attività degli ospedali, con la possibilità di creare degli Ospedali Covid-19 da utilizzare fino a quando ci sarà l’emergenza. Stiamo potenziando ovunque la nostra capacità di risposta dove abbiamo spazi a disposizione e dove abbiamo meno capacità ricettiva stiamo facendo accordi con il privato accreditato. E stiamo assumendo medici e infermieri. Proporremo al Governo alcuni accorgimenti, per esempio per assumere medici usciti con quota 100 e che, quindi, non possono percepire una retribuzione superiore ai 5mila euro all’anno. Oltre agli specializzandi e gli infermieri, anticipando di tre mesi la possibilità di laurearsi. Il nostro è un sistema robusto e con professionisti qualificati e capaci”.

Punti triage

Ad oggi sono 16 i punti triage allestiti davanti alle strutture ospedaliere, per filtrare le persone che accedono ai servizi sanitari in Emilia-Romagna, di cui gli ultimi due predisposti ieri a Sassuolo e nella Repubblica di San Marino. In dettaglio sono tre i punti a Piacenza (Fiorenzuola d’Arda, Castel San Giovanni e Piacenza città), tre a Parma (Vaio di Fidenza, Borgotaro e Parma capoluogo), tre a Reggio Emilia (Reggio Emilia, Montecchio e Guastalla), cinque a Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena capoluogo, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori 118), uno a Imola (Bo) e uno nella Repubblica di San Marino. Inoltre, presso la base dell’aeronautica militare di San Polo di Podenzano (Pc) sarà completato oggi anche l’allestimento di una struttura idonea ad ospitare le persone del Nord Italia che non possono svolgere il periodo di quarantena presso il proprio domicilio.

Carceri

Per quanto riguarda carceri e strutture penitenziarie, verrà montato sempre venerdì, grazie ai volontari di protezione civile, un modulo abitativo tipo container davanti al carcere di Forlì - la prima delle strutture richieste dal ministero della Giustizia con funzione di area per monitorare i nuovi ingressi. È stato inoltre consegnato e allestito un gazebo nel cortile davanti al Tribunale dei Minori di Bologna, in via del Pratello, per offrire riparo a parenti, avvocati e persone in attesa di accedere all’edificio, evitando assembramenti. Sono intanto in preparazione a Modena due tende da allestire davanti alle case circondariali del capoluogo e di Castelfranco Emilia.

Mascherine per personale sanitario

Per quanto riguarda le mascherine ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario, ieri sono state consegnate al deposito sanitario della Regione di Reggio Emilia, altre 8.300 mascherine FFP2 fornite dal Dipartimento nazionale. In totale, quindi, le mascherine arrivate in Emilia-Romagna dall’inizio dell’emergenza sono 40.988. Altre 7.500 mascherine del tipo FFP3, frutto di una donazione, sono in arrivo e saranno distribuite attraverso il canale del Dipartimento nazionale. E’ priva di fondamento, invece, la notizia circa la diffusione di mascherine alla popolazione, così come va ricordato che non sono in distribuzione mascherine presso la sede centrale dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

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