rotate-mobile
Cronaca Lugo

Coronavirus, in Bassa Romagna: "Per le imprese strumenti a integrazione del decreto 'Cura Italia'"

“Per integrare con quanto possibile le disposizioni nazionali, stiamo lavorando su più ambiti, per semplificare le procedure, non far pagare i servizi che non sono stati usufruiti in questa particolare fase"

Le misure varate dal Governo rappresentano un primo importante intervento a sostegno al mondo dell’impresa complessivamente inteso e del lavoro, a cui in Bassa Romagna si aggiungono alcuni importanti strumenti. Il sindaco Daniele Bassi, delegato allo Sviluppo economico dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, interviene in merito alla situazione delle imprese del territorio, con l’entrata in vigore del Decreto Cura Italia lo scorso 17 marzo.

“Per integrare con quanto possibile le disposizioni nazionali, insieme agli altri otto colleghi dei comuni della Bassa Romagna stiamo lavorando su più ambiti, per semplificare le procedure, non far pagare i servizi che non sono stati usufruiti in questa particolare fase legata all’emergenza Coronavirus per allentare il peso finanziario intervenendo anche (per quanto gli strumenti normativi ci consentiranno) sulla fiscalità locale - spiega Bassi - Sicuramente imprese, lavoratrici e lavoratori ci troveranno al loro fianco, nessuno dovrà sentirsi solo. In questo può aiutarci un supporto legislativo adeguato e il sistematico confronto con chi rappresenta gli interessi del mondo economico e produttivo e le parti sociali, nostri primi e autorevoli interlocutori. Il tutto sulla scia degli strumenti messi in campo in questi anni, per continuare a garantire un supporto aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal governo centrale. Questo grazie al fatto che il nostro territorio si è dotato, nel tempo, di strumenti utili e necessari ad affrontare in maniera strutturata anche emergenze di grandi dimensioni come quella che stiamo vivendo”.

L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha il vantaggio di poter contare su avviate esperienze virtuose, come il Tavolo per l’imprenditoria, che riunisce tutte le 13 diverse sigle delle associazioni datoriali dei nove Comuni dell’Unione: Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Agci, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Confimi Impresa, Confindustria Ravenna, Copagri e Legacoop Romagna e strumenti come il Patto strategico per lo sviluppo economico e sociale, siglato nel 2018 e sottoscritto dai sindaci dei nove Comuni dell’Unione, dai rappresentanti del Tavolo dell’imprenditoria, delle organizzazioni sindacali della Bassa Romagna, dagli ordini e collegi professionali della provincia di Ravenna e dagli istituti scolastici superiori del territorio. Questo strumento è frutto di una concertazione, che in Bassa Romagna è prassi consolidata. Pur essendo nato per una gestione strategica della crescita economica, esso contiene elementi di utilità anche per affrontare situazioni emergenziali e straordinarie: il Patto strategico mette in fila gli obiettivi del territorio attraverso una programmazione condivisa, elemento che può garantire una risposta veloce ed efficiente alla crisi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, in Bassa Romagna: "Per le imprese strumenti a integrazione del decreto 'Cura Italia'"

RavennaToday è in caricamento