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Cronaca

Coronavirus, ormai è quasi certo: le scuole non riapriranno prima di settembre

In Italia la situazione è ancora troppo pericolosa per pensare di riaprire le scuole. Ogni giorno che passa si allontana la possibilità di riaprire

Era ampiamente previsto, il viceministro Ascani giovedì l'aveva preannunciato. In Italia la situazione è ancora troppo pericolosa per pensare di riaprire le scuole. Lo afferma la ministra per la Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, in un'intervista al Corriere della sera. "Il Governo a giorni prenderà una decisione - spiega la ministra - Ma con l'attuale situazione sanitaria, ogni giorno che passa si allontana la possibilità di riaprire a maggio. Significherebbe far muovere ogni giorno oltre 8 milioni di studenti".

"Scegliere di seguire un principio di cautela, come consigliato dalla comunità scientifica - aggiunge - è una decisione molto politica. E non affatto scontata. Solo giovedì ci sono stati altri 525 morti. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora". E come fanno i genitori a tornare al lavoro, è possibile un servizio nelle materne? "I bambini più piccoli sono quelli più a rischio. Ma aiuteremo le famiglie con un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter".

Con nidi, materne ed elementari chiusi fino a settembre, le difficoltà saranno inevitabili per le famiglie con figli piccoli, perché bonus baby sitter e congedi non risolvono certo tutti i problemi. Si ripartirà quindi a inizio settembre. Nessuna data per adesso, ma sarà a inizio mese. Azzolina assicura che le prime settimane saranno dedicare soprattutto a chi è rimasto indietro o ha avuto insufficienze. Sull'ipotesi dei doppi turni a scuola, il ministro è scettico: "Stiamo valutando tante soluzioni. Sono contraria all’idea di raddoppiare l’orario del personale scolastico. Smettiamo di pensare che un docente lavori solo 18, 24 o 25 ore alla settimana".

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