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Cronaca

Corsa, bici e allenamenti: cosa cambia per lo sport in zona rossa

"È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale", viene evidenziato nelle Faq del Dipartimento per lo sport

8 marzo, primo giorno della cosiddetta zona rossa in Romagna, la fascia più restrittiva di quelle a colori per quanto concerne le limitazioni anticovid. E anche per il mondo dello sport scattano ulteriori limitazioni alle attività. Infatti negli scenari a elevata gravità sono sospese l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere nei centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. E' possibile svolgere attività motoria esclusivamente nei pressi della propria abitazione, all’aperto e in forma individuale. "È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale", viene evidenziato nelle Faq del Dipartimento per lo sport.

È possibile utilizzare la bici per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità, nel rispetto della distanza di sicurezza di un metro. "Dalle 5 alle 22 è anche possibile utilizzarla per svolgere attività motoria o sportiva all’aperto nella prossimità della propria abitazione, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri, non necessariamente in prossimità della propria abitazione - viene specificato nei chiarimenti del Dipartimento per lo sport -. In ogni caso, per tutti gli spostamenti nelle “zone rosse” è necessario far ricorso all’uso del modulo di autocertificazione".

Nelle zone rosse, sono sospesi anche gli allenamenti degli atleti degli Enti di Promozione Sportiva. Inoltre gli studi di personal training one to one potranno continuare solo quelle attività che possano fungere da presidio sanitario obbligatorio (fisioterapia o riabilitazione) o erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nelle attività riabilitative o terapeutiche, oppure i personal training svolti all’aperto, mantenendo le distanze di sicurezza.

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