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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Tutela della libertà religiosa, è boom di iscritti al corso: la maggioranza sono musulmani

Il corso si articolera' in moduli formativi da sei ore ciascuno. La giornata scelta e' il sabato, da maggio a novembre (la prima lezione e' prevista il 29 aprile)

Favorire l'integrazione e la partecipazione dei migranti alla vita sociale e culturale attraverso l'esercizio della liberta' religiosa, in coerenza con i valori dell'ordinamento giuridico italiano. Stanno per concludersi le iscrizioni al Corso di formazione per favorire la conoscenza delle norme che tutelano la liberta' religiosa e i diritti umani, un corso nato per promuovere la formazione degli esponenti delle comunita' religiose presenti nel nostro Paese, uomini e donne di origine extra Ue che vivono in Italia da almeno 5 anni. "Sono disponibili 30 posti, ma sono arrivate quasi il doppio delle candidature- annuncia Giovanni Cimbalo, professore di Diritto ecclesiastico all'Universita' di Bologna e direttore del corso che si terra' nella sede di Giurisprudenza del Campus di Ravenna -. Non solo uomini, anche donne, soprattutto musulmane. Hanno fatto richiesta d'iscrizione persone di tante confessioni diverse: ci sono i musulmani, certo, ma ci sono anche gli ortodossi e i pentecostali africani, per esempio. Abbiamo ricevuto richieste da etiopi, somali, ucraini, moldavi. Spesso si tratta di persone molto giovani, e il motivo e' chiaro: le comunita' mandano avanti coloro che conoscono meglio la lingua italiana, anche perche' tutti le lezioni si terranno in italiano". La gestione del progetto, promosso dal ministero dell'Interno e dalla Direzione centrale per gli affari dei culti, e' stata assegnata alla Fondazione Flaminia di Ravenna. Sei le universita' coinvolte, tra cui l'ateneo bolognese: in campo, docenti di diritto ecclesiastico, costituzionale, canonico e sociologi. "Il corso - continua Cimbalo - si rivolge agli esponenti delle comunita' religiose presenti in Italia che non hanno stipulato intese con lo Stato.

"Siamo convinti che la religione vissuta e praticata in liberta', nel rispetto dei diritti e dei doveri italiani ed europei, e' lo strumento migliore contro ogni integralismo". A coordinare il corso, Federica Botti, anche lei docente di Diritto ecclesiastico all'Universita' di Bologna: "Era la persona piu' indicata - sottolinea Cimbalo -. Siamo contenti sia una donna, questo pone l'accento ancora di piu' sulla nostra attenzione alla parita' di genere". Il corso si articolera' in moduli formativi da sei ore ciascuno. La giornata scelta e' il sabato, da maggio a novembre (la prima lezione e' prevista il 29 aprile). Saranno esclusi i periodi di festivita' delle comunita' partecipanti. Questi gli otto moduli: Elementi di diritto pubblico e costituzionale sull'organizzazione dello Stato; Tutela ed esercizio del diritto di liberta' religiosa secondo l'ordinamento italiano; Competenze della Direzione centrale degli Affari dei culti; Modalita' d'essere istituzionale del fenomeno religioso; Luoghi di culto e legislazione del settore; La funzione del ministro di culto; Focus specifico sull'islam; Le confessioni religiose e le comunita' di fede come strumenti per l'integrazione. Non si trattera' solo di lezioni frontali: sono previsti anche workshop ed esercitazioni pratiche, come quella dedicata alla simulazione di una domanda per la costruzione di un edificio di culto.

Il corso sulla Funzione del ministro di culto sara' l'occasione per confrontarsi su tematiche particolarmente delicate: quali sono le prerogative del ministro di culto nella confessione? Quali i riflessi per l'ordinamento giuridico generale? Altro tema affrontato, le interferenze tra il culto e l'ordinamento giuridico: matrimoni, funerali, ma anche macellazione, alimentazione, trapianti e pratiche identitarie, come le mutilazioni genitali e la circoncisione. Il corso, finanziato dal ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo asilo, migrazione e integrazione, e' gratuito. Gli iscritti saranno sostenuti anche nel raggiungimento della sede del corso, nell'alloggio e nel pranzo della giornata di lezione. (fonte Dire)

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