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Cronaca

Critiche sugli investimenti di Hera: "Così si aumenta il 'fumus' degli inceneritori"

Qualche giorno fa Hera ha presentato il Piano industriale al 2022, che vede un investimento di circa 163 milioni di euro nel ravennate

Qualche giorno fa Hera ha presentato il Piano industriale al 2022, che vede un investimento di circa 163 milioni di euro nel ravennate. E  le prime critiche non si sono fatte attendere a lungo: "La parte del leone negli investimenti che interessano Ravenna… non interessa Ravenna - commenta il capogruppo in consiglio di Ravenna in Comune Massimo Manzoli - La fa infatti, per un costo stimato in quasi 27 milioni di euro, il "revamping dell’impianto F3, progettato per il trattamento scarti di tipo pericoloso e non pericoloso provenienti dai processi produttivi, per adeguarlo alle migliori tecnologie attualmente disponibili e incrementare la produzione di energia elettrica che aumenterà del 20%”. Sarebbe in effetti curioso apprendere che “un incremento della quantità di rifiuti da trattare per sfruttare appieno la capacità termica del forno” rientrasse tra gli obiettivi da conseguire da parte del rappresentante del nostro comune, già sufficientemente disastrato per qualità dell’aria da non aver certo bisogno di un aiuto per peggiorarla. Così Ravenna appare destinata a rimanere tra i siti (40/50 in Italia) che “ospitano” gli inceneritori di rifiuti con tre impianti: il forno F3 per bruciare i rifiuti speciali, anche pericolosi, di origine industriale, in origine della società Ambiente del Gruppo Eni, che è uno dei 4 impianti italiani di questo tipo; il forno Fis di combustione di sfiati gassosi non clorurati, provenienti dagli impianti di produzione del Comprensorio Chimico Industriale di Ravenna, che accompagna l'F3; il termovalorizzatore di combustibile da rifiuto (CDR/CSS) e di rifiuti speciali assimilabili agli urbani (Rsa)".

"Tra l’altro va ricordato - prosegue il consigliere di opposizione - che il termovalorizzatore doveva cessare l’attività alla fine dello scorso anno ma “nelle more dello svolgimento del confronto per la condivisione delle scelte, nelle more del riesame con valenza di rinnovo è da intendersi prorogato sino alla data del 30/06/2019”, come recita l’autorizzazione rilasciata da Arpa Emilia-Romagna. In conclusione, non sappiamo cosa abbia detto (nè se qualcosa abbia detto) il sindaco in occasione dell’incontro. L’auspicio è che per il futuro si interessi a qualcosa di più dei milioni di euro attesi dalla vendita di azioni di Hera: di far prevalere politiche di gestione dei rifiuti più di interesse della cittadinanza che di Hera, ad esempio. Per questo come Ravenna in Comune, tra le tante critiche mosse alla politica della Giunta in tema di gestione dei rifiuti, abbiamo a suo tempo ribadito come la vendita di tre milioni di azioni non ci soddisfi in alcun modo".

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