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Cronaca

Critiche sulla Cardiologia dell'ospedale, l'Ausl: "Allarmi ingiustificati"

Dalla direzione generale di Ausl Romagna replicano alle accuse lanciate giovedì dal consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi

"Ancora una volta ci si trova costretti a rispondere ad allarmi ingiustificati e a tentativi di denigrazione della struttura ospedaliera ravennate che, non si sa perché, si vuole da più parti tentare di dipingere come al collasso; questa volta è il turno della Cardiologia". Dalla direzione generale di Ausl Romagna replicano alle accuse lanciate giovedì dal consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi.

"Affinchè sia chiaro a tutti, la Cardiologia di Ravenna non è in alcun modo al collasso, ma anzi rappresenta uno dei “fiori all’occhiello” dell’ospedale - puntualizzano dall'azienda ospedaliera - Si tratta di una struttura composta da ottimi professionisti che garantiscono prestazioni di altissimo livello e impegno. Certo, la Cardiologia di Ravenna, come tutti i reparti ospedalieri italiani (senza distinzione tra pubblico e privato), patisce la carenza strutturale di medici, ma in nessun modo si tratta di una situazione fuori controllo, anzi. Le attuali carenze sono ben conosciute dalla Direzione e, al fine di compensarle, si è concluso da poco un concorso che ha generato una graduatoria di circa 40 cardiologi (tra cui circa la metà ancora in specializzazione e dunque disponibili soltanto da fine anno), a fronte della quale è stato definito l’arrivo di alcuni unità mediche ora e altre dal prossimo mese di agosto. La progressiva copertura dei posti permetterà di realizzare entro l’estate il progetto di riorganizzazione delle tre sedi, già a buon punto in ragione anche della recentissima pubblicazione delle delibere aziendali di nomina – tra le molte - delle strutture semplici delle Cardiologie di Lugo e Faenza".

"Riguardo le prestazioni ambulatoriali di ecocardiografia, si conferma come nei primi mesi dell’anno l’Azienda abbia implementato (mai sostituito) l’offerta pubblica mediante un certo numero di prestazioni garantite dalle strutture private accreditate del territorio - aggiungono dall'Ausl - Tale meccanismo, assolutamente fisiologico e normale, ha il solo fine di assicurare il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni nei momenti di fluttuazione della domanda, come ad esempio nei picchi di richiesta al termine dell’inverno. Infine, relativamente alle Tavi, si conferma l’avvio del progetto a partire dal 9 luglio. È il coronamento di un lungo e complesso lavoro di collaborazione e di definizione di ruoli e responsabilità, che eleva enormemente il livello qualitativo della Cardiologia ravennate e degli emodinamisti aziendali. Si tratta di procedure complesse effettuate su pazienti selezionati e di notevole impegno clinico-assistenziale, che sicuramente impatteranno sulle dinamiche complessive dell’ospedale di Ravenna ma che saranno, come sempre, superate grazie alla collaborazione e all’impegno dei professionisti dell’intera struttura e dei nosocomi vicini di Lugo e Faenza".

La controreplica di Ancisi

"Non ho denigrato la struttura ospedaliera e non ho detto che la cardiologia di Ravenna sia al collasso, bensì, proprio perché è “un fiore all’occhiello” con “ottimi professionisti”, merita di fronteggiarne subito il “rischio di collasso” dovuto a due emergenze, che l’AUSL non solo non smentisce, ma conferma. Infatti, il concorso per cardiologi, uscito tardivamente, a fronte di pensionamenti e carenze di medici note e previste, ha fornito una graduatoria dalla quale si sta attingendo troppo lentamente. Sarò felice di constatare entro settembre la risoluzione di tali carenze, che comunque sono vere. Il progetto TAVI (sostituzione della valvola aortica con tecniche mininvasive) sicuramente eleva il livello generale delle prestazioni cardiologiche nelle province romagnole. Purtroppo è stato strutturato in modo che gli onori saranno di tutta la Romagna e gli oneri solo di Ravenna, che, tra l’altro, da sola non può certo inventarsi più posti letto, quando già gliene mancano. Lista per Ravenna concepisce il dibattito come momento di costruzione. Non è mai stato nostro scopo creare allarmismi, ma difendere un patrimonio di professionisti che ci rende orgogliosi."

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