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Cronaca

La cultura per battere l'isolamento: parte la programmazione 2022 di "Musica senza barriere"

Il progetto che porta la musica in ogni angolo della società si rinnova affinché “nessuno rimanga prigioniero del silenzio”

"La cultura, la musica sono cibo spirituale", continua a ricordare Riccardo Muti, per metterci in guardia dal pericolo di considerarle, al contrario, un aspetto secondario e dispensabile dell’esperienza umana. I giovani dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini da lui fondata hanno non solo assorbito questa lezione, ma continuano a condividerla e metterla in pratica, da tre anni a questa parte, rinnovando il proprio impegno per La musica senza barriere il progetto di solidarietà e inclusione che porta la musica in tutti quei luoghi in cui la musica e la cultura rischiano di non arrivare: carceri, centri sociali, RSA, luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone.

Il progetto, oramai divenuto un appuntamento fisso che arricchisce la programmazione di Ravenna Festival, è promosso dal Comune di Ravenna in collaborazione con la Consulta delle Associazioni di Volontariato di Ravenna, l’Associazione Il Paese, l’Associazione Comunità Romagna ODV – Centro di servizio per il volontariato di Ravenna, il Coordinamento del Volontariato di Cervia, la Consulta del Volontariato Comuni Bassa Romagna e la Consulta del Volontariato e delle associazioni della Romagna faentina.

Il 30 settembre le parti coinvolte si sono incontrate per rinnovare il loro impegno nel lavoro di rete, più che mai prezioso in questo periodo storico caratterizzato da un maggior allontanamento sociale, ed iniziare a programmare l’edizione 2022. Erano presenti Antonio De Rosa in rappresentanza della Cherubini, il presidente della Consulta di Ravenna Christian Rivalta, la Presidente e la Direttrice del CSV di Ravenna Angela Gulminelli e Denise Camorani e Oscar Magnani, volontario storico che segue il progetto.

Confermando l’importanza della collaborazione tra le associazioni del territorio, le istituzioni e le esperienze virtuose come quella dell’Orchestra Cherubini, con questo progetto si vuole sottolineare il valore della cultura come mezzo per stare vicino alla comunità, un momento fondamentale e non, come troppo spesso viene considerata, un aspetto secondario e dispensabile dell’esperienza umana. Mentre il pubblico sta tornando gradualmente a rivivere la consuetudine del teatro e della musica dal vivo, ci sono ancora persone che non hanno la possibilità – e non l’avranno nemmeno in futuro – di vivere queste emozioni, e proprio per questo la musica senza barriere proseguirà il suo percorso per arrivare in tutti i luoghi della fragilità, per combattere le solitudini e i rischi di isolamento sociale affinché “nessuno rimanga prigioniero del silenzio”.

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